Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Malore fatale in piscina, patteggiano i titolari
Tragico incidente all’hotel Columbia, in quattro davanti al gup per omicidio colposo
Erano accusati di omicidio colposo per non aver predisposto un dispositivo di sicurezza e per non aver attivato un impianto di sorveglianza della piscina termale in cui una donna di 68 anni morì annegata. Hanno patteggiato una pena di un mese e 24 giorni i titolari dell’hotel Columbia di Abano Terme, che hanno risarcito la famiglia della vittima Anna Tessarin, residente a Bellinzago Novarese. Il tragico incidente è accaduto l’8 dicembre del 2018, mentre la vittima si trovava alle Terme per un salutare soggiorno tra fanghi, aerosol e massaggi. Quel pomeriggio la donna si trovava in piscina e nessuno degli addetti si accorse del malore che l’aveva colpita. L’avevano vista altri soggiornanti: da loro era partito l’allarme ai responsabili dell’albergo. L’addetto alla vigilanza era distratto da altre mansioni e quando si gettò in acqua Anna era ancora viva. Ma era rimasta troppo a lungo senza respirare: moriva il 23 gennaio del 2019 in ospedale, senza mai aver ripreso conoscenza. Il pm Silvia Golin aveva avviato tutte le indagini sul piano di sicurezza messo in atto dalla struttura, che purtroppo su alcuni aspetti era risultato lacunoso. Si sono trovati così imputati davanti al gup Giuseppe e Marco Bregolin, Gabriella Gallo e l’addetto alla sicurezza Pilumb Proshtaaj. Tutti e quattro hanno scelto la strada del patteggiamento. (r.pol.)
Sono passati quasi sette anni dall’occupazione del cinema Concordi da parte degli antagonisti legati al centro sociale Pedro. Il processo a carico di 20 «autonomi» guidati dal capo Max Gallob è ancora al palo e rischia la prescrizione. Il reato di occupazione abusiva e danneggiamento aggravato si prescrive in sette anni. I fatti sono del 16 ottobre 2013, le udienze sono iniziate nel 2017 e ieri si è registrato l’ennesimo rinvio del dibattimento, per legittimo impedimento. (r.pol.)