Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Casa di riposo, stipendi in ritardo e meno personale
Papozze, il sindacato attacca direttore e Comune. Il sindaco: solo intoppi burocratici
Una riduzione di personale di otto unità e stipendi decurtati del 10% preoccupano il sindacato alla Casa di riposo «Opera Pia Bottoni»: i dipendenti devono ancora ricevere lo stipendio del mese di agosto. È la denuncia di Cgil, Cisl e Uil che al direttore della struttura, Mauro Badiale, chiedono maggior ascolto.
L’opera Pia ha un debito importante che nel 2018 era a oltre 400 mila euro. «Sono state fatte scelte che abbiamo contestato — affermano i rappresentati dei lavoratori — Si è andati verso una privatizzazione del servizio con l’ingresso di una società esterna, riducendo addetti e stipendi. Inoltre soppresso il servizio infermieristico notturno, sostituito con la reperibilità».
I sindacati hanno proposto un confronto nella Casa di riposo che non è stato autorizzato. Hanno così chiesto al Comune un consiglio comunale aperto al pubblico, ma anche in questo caso invano. «La richiesta, invitata il 14 agosto, non ha ancora ottenuto risposta» sottolineano Cgil, Cisl e Uil.
Sulla questione a rispondere è il primo cittadino Pierluigi Mosca, che spiega come in realtà, secondo lui, le risposte siano state fornite. «Ho preso visione della richiesta e fatto notare che i punti da discutere erano troppo generici per convocare un consiglio comunale — sostiene il sindaco — La situazione debitoria della Casa di riposo ha richiesto una riorganizzazione. Ho proposto una riunione tra i capigruppo consiliari di maggioranza e opposizione per fare il punto della situazione in maniera costruttiva».
Riguardo gli stipendi, il sindaco sottolinea come si sia tratto di un «intoppo burocratico» che sarà sciolto nei prossimi giorni.
Ma per i sindacati continua ad essere prioritario il confronto. «Il taglio al personale ha prodotto una riduzione della qualità del servizio — sottolineano — Organizzeremo una manifestazione davanti al municipio».