Gli irriducibili contrari «E’ un’opera sbagliata Le onde non c’erano»

«Il Mose ha innumerevoli criticità, a partire dall’assenza di un progetto esecutivo, fino agli esorbitanti costi di manutenzione. Ma soprattutto saranno i cambiamenti climatici ad affondarlo». Anche nel giorno della «festa» del Mose non mancano le critiche alla grande opera. E il comitato No grandi navi, i cui membri provengono in larga parte dal comitato No Mose, agguerrito soprattutto a fine anni Duemila, rimarca che con l’aumento del livello del mare, nei prossimi decenni, le dighe dovranno essere usate talmente tante volte da provocare la morte della laguna. C’è poi il tema della risonanza subarmonica delle paratoie, che in condizioni meteo-marine particolari comincerebbero a oscillare, come sostiene la società francese Principia, richiamata più volte dall’ingegner Vincenzo Di Tella. «Sono contento che ieri il Mose si sia sollevato e che l’acqua non sia arrivata a San Marco, ma da qui a dire che sia una prova significativa ce ne passa - spiega Di Tella - Il tema della risonanza non è mai stato risolto e ieri le onde non c’erano, perché la lunata blocca bene quelle di scirocco». (a. zo.)

Walter Mutti, che il 12 novembre 2019 ha visto scivolare verso il canale della Giudecca travolta dalla marea la sua edicola. «Ma come, oggi hai tenuto chiuso?». «Non mi fidavo del vento, davano 130 centimetri... Sai quanta acqua ho visto qua, ci sono sempre stato. Oggi è una giornata storica, non credo ancora a quello che sto vedendo».

La prossima volta, sarà al suo posto, come Arrigo Cipriani nel suo Harry’s bar. «Sono contento, dopo tanta attesa e molto altro... Ma per noi non è mai stato un problema, l’acqua entrava puliva e andava via, con 130 saremmo andati sotto dieci centimetri. Io sono sempre stato contrario al Mose, a parte le ruberie, c’è l’alto costo economico e quello della manutenzione. Ndemo vanti va...».

” Vernier

Ora la priorità è tenere all’asciutto San Marco e l’interno della basilica, siamo solo all’inizio