Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Pestaggio a Longo, i legali della coppia «Si chiariscano i dubbi sugli spari» I colpi, il foro sul portone: un altro giallo. Domani nuova Tac per l’avvocato
Una nuova tac è programmata per domani per l’avvocato Piero Longo: a preoccupare è un versamento cerebrale che i medici si attendono diminuisca con il passare dei giorni. Quando l’avvocato si sentirà meglio, verrà ascoltato nuovamente dagli investigatori della Squadra Mobile, come pure gli altri protagonisti della vicenda, sia gli aggressori Luca Zanon e Silvia Maran, fidanzati di 47 e 49 anni, sia Rosanna Caudullo, 31enne che non ha partecipato al pestaggio ma si trovava a pochi metri.
Al di là del movente, che è stato chiarito solo in parte, restano alcuni punti neri nella ricostruzione degli attimi dell’aggressione, soprattutto per quanto riguarda la direzione degli spari esplosi dal famoso legale con il suo revolver. I segni delle pallottole si vedono - o almeno, così sembra - sul portone d’entrata e sulla parete. Zanon dice di aver sentito tre colpi, ma è smentito dall’analisi della pistola: i colpi esplosi sono due. Il pestaggio sarebbe durato un minuto circa. Capire l’ordine in cui aggressione e spari sono avvenuti non è secondario, soprattutto per la difesa dei due aggressori. Dice l’avvocato Patrizio Janniello, legale di Zanon: «Chiederemo alla procura che venga approfondito questo aspetto, e se necessario siamo pronti a ribadire quanto è stato già affermato dal mio assistito».
La ricostruzione è nota: i tre indagati sarebbero andati a casa di Longo poco dopo le 23 di mercoledì 30 settembre per trovare una mediazione tra Caudullo, legata al professor Longo da un forte sentimento, e l’avvocato stesso, che invece avrebbe voluto chiudere quel rapporto. A suonare la prima volta il campanello sarebbe stata la giovane donna, una seconda chiamata sarebbe arrivata da Zanon che non sapeva neanche chi fosse quell’uomo. Anche questa però è una versione tutta da verificare. L’avvocato Longo è sceso dall’appartamento con la sua pistola in mano, i due gli hanno chiesto se conosceva la ragazza fuori dalla porta, lui si è affacciato e ha detto di sì. È in quel momento che i due si sono accorti che Longo era armato: l’hanno quindi spinto dentro l’androne cercando di portargli via il revolver.
Non riuscendo a prenderla subito, lo hanno picchiato fino a strappargliela di mano. Zanon ha riferito al gip di aver sentito i colpi di pistola e in un caso si sarebbe guardato anche la camicia, nel timore di essere stato colpito. Uno dei proiettili pare abbia colpito anche il portone d’ingresso dell’avvocato, sul quale è ben visibile un foro. Longo ha sparato in basso? Tutto da chiarire, potrebbe essere anche la conseguenza di un colpo di rimbalzo. È importante anche la tempistica: gli spari precedono l’aggressione o ne sono la conseguenza? Se tutto questo è avvenuto durante la colluttazione, a giudicare da quanto suggerirebbero le traiettorie, c’è da dire che i tre sono stati davvero fortunati a non rimanere gravemente feriti.