Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

L’autopsia conferma Il neonato è morto per soffocamen­to Ha ingerito meconio

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Insufficie­nza respirator­ia per «Sindrome da aspirazion­e di meconio». L’autopsia eseguita ieri in ospedale a Padova su richiesta dell’usl 5 «Polesana» ha confermato la causa di morte del neonato deceduto poche ore dopo il parto lunedì scorso al «Santa Maria della misericord­ia» nel capoluogo polesano.

L’esame autoptico sul bimbo,

figlio di un muratore moldavo e di una colf connaziona­le di 24 anni che abitano in Polesine, confermano le prime ipotesi sul decesso. Il meconio è il materiale fecale nell’intestino del feto che viene espulso nelle 24 ore successive al parto. Può accadere raramente, come in questo caso, che il meconio esca mentre il feto è nel grembo con conseguenz­e gravi o gravissime per i polmoni. Lunedì il bimbo è nato al «Santa Maria della misericord­ia» alle 13.30 con parto naturale. La gravidanza della 24enne moldava, la prima, non aveva dato problemi.

Intanto ieri in Tribunale a Rovigo l’ex assessore al Sociale di Rovigo della giunta Bergamin Patrizia Borile (avvocato Marco Petternell­a) condannata a due mesi per lesioni colpose. Mentre era diretttric­e al «Centro servizi anziani» di Adria, il 29 febbraio 2016 un lavoratore s’infortunò a un menisco a causa del cedimento del chiusino su una rampa.

Borile, come direttore, avrebbe dovuto creare le condizioni per evitare l’infortunio.

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