Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Spazi, dati ed eventi allo studio il dossier per il G20 Salute
Lavoro febbrile, in Regione, per la preparazione della candidatura al G20 Salute del settembre 2021, la cui presidenza è stata assegnata all’italia. Maurizio Gasparin, direttore dell’area Programmazione e Sviluppo strategico, nelle prossime ore si riunirà con il governatore Luca Zaia per cominciare a gettare le basi della manifestazione di interesse da presentare al governo, che dovrà scegliere la sede del vertice. In corsa c’è anche Roma.
I primi passi burocratici consistono nell’acquisire dati, tempistica e requisiti per la formulazione della candidatura, così da poter poi iniziare a impostare il relativo dossier. Che dovrà indicare gli spazi scelti per ospitare l’evento, garantire gli adeguati collegamenti viari e la sicurezza idonea a ospitare una delegazione di alto profilo istituzionale. La scelta dovrebbe ricadere su Venezia, sede della Regione ma anche dell’oms, dotata di aeroporto e delle misure di sicurezza all’altezza del summit tra i venti Paesi che insieme concentrano l’85% delle risorse mondiali. In parallelo all’area Programmazione e Sviluppo strategico lavora l’area Sanità e Sociale, che dovrà organizzare due convegni di alto profilo, i cui titoli saranno scelti dal ministero della Salute. Uno dei due sarà dedicato alla pandemia da Covid-19 e a terapie, vaccini, sperimentazioni e farmaci adottati per contrastarla. L’altro argomento è ancora in divenire.
La delegazione del G20 sarà poi invitata a visitare la sede dell’oms, gli ospedali e i centri di ricerca di eccellenza del Sistema sanitario veneto, di cui si illustrerà anche la gestione dell’epidemia. «Offriamo tutto il nostro sostegno alla proposta di ospitare il G20 Salute e l’agenzia biomedicale europea — dichiara il segretario generale di Cisl Veneto, Gianfranco Refosco — vantiamo le condizioni perché le candidature vengano accolte dal governo. L’esperienza della gestione dell’emergenza Covid-19 conferma che abbiamo delle eccellenze nell’ambito medico e scientifico da mettere in campo. Ma il Veneto può e deve fare molto di più, contestualizzando le candidature in un progetto che preveda l’uso delle risorse messe a disposizione dalla Ue con il Mes Sanità. Ci vuole un piano — aggiunge Refosco — che potenzi il Sistema sanitario locale e proponga la nostra regione come punto di riferimento per il resto del Paese nella lotta alle pandemie». Il Mes Sanità, ovvero il Meccanismo Europeo di Stabilità, consiste in un prestito di 36 miliardi di euro, con un tasso di interesse vicino allo zero, una durata massima di 10 anni e una disponibilità quasi immediata. Unica condizione la destinazione dei fondi per le spese «dirette e indirette di salute pubblica, cura e prevenzione legate alla crisi Covid19». Tornando al Global Health Summit 2021, il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha dichiarato: «Sarà un’occasione molto importante. L’europa può e deve essere l’avanguardia nelle politiche a tutela della salute di tutti».
Intanto la Regione lavora anche alla candidatura per l’assegnazione a Padova dell’agenzia biomedicale europea (in lizza pure Milano e Bergamo), che dovrebbe sorgere sempre nel 2021 per volere della Commissione Europea.