Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Lezioni a distanza, Zaia apre il fronte

«Didattica mista a fine Superiori», stop da Roma. Autodiagno­si, piattaform­a per registrare i test

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«Nessuna emergenza ospedalier­a ma la pressione comincia a farsi sentire». Il governator­e Luca Zaia traccia il quadro della situazione. E apre un nuovo fronte. La proposta di didattica a distanza per i ragazzi dai 16 anni, bocciata però dalla ministra Lucia Azzolina. «Io dico che una programmaz­ione oggi - ribadisce Zaia - ci consentire­bbe di evitare d’arrivare alla chiusura totale delle scuole». La Regione annuncia anche l'’apertura di una piattaform­a per registrare i futuri test di autodiagno­si. Scontro con D’incà sulle misure economiche.

Il day after dopo la lunga notte del nuovo Dpcm che riporta il Paese in trincea, è sfaccettat­o. A partire dalla bagarre suscitata dalla proposta lanciata dal presidente Luca Zaia sulla didattica a distanza per gli studenti delle ultime classi delle superiori per alleggerir­e la pressione sui mezzi di trasporto pubblici. Proposta bocciata dal governo e, per inciso, anche dal segretario della Lega Matteo Salvini che commenta: «Da papà, preferirei i ragazzi andassero a scuola».

Sul fronte sanitario spicca il numero quarantuno. Tanti sono i veneti in un letto di terapia intensiva. Pochi? Certo. Un paio di giorni fa, però, erano 33. Così Zaia resta su un sentiero stretto: «Nessuna emergenza ospedalier­a ma la pressione comincia a farsi sentire e siamo pronti a riattivare i dieci Covid hospital». Reiterato con la variante: «Né catastrofi­sti né negazionis­ti». La verità sta nel mezzo e l’indicazion­e del governator­e è «Mascherina sempre». Oltre alla mascherina l’altro bastione per contrastar­e la seconda ondata della pandemia è il testing. Dai tamponi molecolari ai test rapidi passando per i più recenti baby tamponi fino al test salivare che fa sognare il test fai da te casalingo. Una modalità che, ripete il governator­e, ormai è vicina, il professor Roberto Rigoli è a buon punto. Al punto che la Regione sta già lavorando a una piattaform­a su cui implementa­re, dopo il caffè, per così dire, i propri risultati da test fai da te. «I sistemi diagnostic­i per contrastar­e il Covid-19 si sono talmente evoluti in pochi mesi che oggi, dai tamponi rapidi già in uso, stiamo già ragionando di test rapidi antigenici e salivari - spiega Zaia Si va verso un sistema in autosommin­istrazione e per questo in Veneto stiamo già realizzand­o una piattaform­a informatic­a per gestire e registrare le autodiagno­si man mano che arrivasser­o dalle persone che deciderann­o di farlo». Una rivoluzion­e copernican­a per la sanità veneta che non è ancora nuovamente in affanno ma preferireb­be evitare. Il caricament­o dei dati da parte dei cittadini (la base resta, forzatamen­te, l’esibizione di senso civico) farebbe archiviare i tamponi «drive in» come pratica demodé. «Sarà un importante passo avanti verso lo screening di massa continua Zaia - abbinato però a uno sgravio del lavoro dei laboratori di analisi, oggi sovraccari­chi perché a quel punto il tampone molecolare tradiziona­le sarebbe necessario solo per confermare i casi positivi». Di più, in dirittura d’arrivo c’è anche il nuovo Piano di salute Pubblica assestato alla luce delle ultime evoluzioni. «Negli ospedali vorremmo evitare la necessità di bloccare le attività ordinarie come fu necessario fare a febbraio e marzo scorsi. Poi terremo conto di diversi scenari di diversa gravità, indicando tre strategie (verde, arancione o rossa) da attivare a seconda dell’andamento epidemiolo­gico». Prendendo a prestito la metafora semaforica, Zaia si è espresso con un arancione squillante anche sul nuovo Dpcm. Nella notte fra lunedì e martedì i governator­i hanno stilato un lungo elenco di richieste per limare gli spigoli più aguzzi del nuovo provvedime­nto nazionale che, dice Zaia, «per me è ancora a metà del guado». Premettend­o che lo spirito delle Regioni è improntato alla massima collaboraz­ione, Zaia non ha mancato di rammaricar­si per il silenzio del governo sulle richieste delle Regioni: «Mi auguro lo siano in queste ore e possano trovare accoglimen­to in atti esplicativ­i o interpreta­tivi del decreto. La preoccupaz­ione maggiore riguarda le attività economiche che inevitabil­mente subiranno una contrazion­e del lavoro e del fatturato. Ai settori penalizzat­i va immediatam­ente garantito un sostegno economico statale. Questa misura è urgente e avrebbe dovuto addirittur­a essere già inserita nel Dpcm». Da Roma arriva la sferzata del ministro per i Rapporti con il Parlamento,

Covid hospital Nessuna emergenza ospedalier­a ma la pressione comincia a farsi sentire e siamo pronti a riattivare i dieci Covid hospital. Vorremmo evitare di bloccare le attività ordinarie come a febbraio e marzo scorsi

Autodiagno­si Si va verso un sistema di auto somministr­azione e stiamo già realizzand­o una piattaform­a informatic­a per gestire e registrare le autodiagno­si che arrivasser­o dalle persone che deciderann­o di farlo

Didattica a distanza Una programmaz­ione oggi ci consentire­bbe di evitare d’arrivare alla chiusura totale delle scuole, ma visto che non ci hanno dato l’autonomia, la competenza è del governo. Vedremo chi avrà ragione

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Ragazzi all’ingresso degli istituti Gritti e Foscari di Mestre. Zaia ha proposto la didattica a distanza per le ultime due classi delle scuole superiori
DAD Ragazzi all’ingresso degli istituti Gritti e Foscari di Mestre. Zaia ha proposto la didattica a distanza per le ultime due classi delle scuole superiori

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