Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Sinigaglia, «una persona per bene». L’addio all’ex consigliere dem
Morto dopo 2 anni di lotta alla malattia. Da Zaia a Giordani, cordoglio unanime e bipartisan
Claudio Sinigaglia, 62 anni, già vicesindaco di Padova ed ex consigliere regionale del Pd, si è spento ieri al Sant’antonio. Il cordoglio della politica.
Una persona perbene e preparata, che ha lottato fino alla fine, tentando qualsiasi tipo di trattamento. Ma la malattia, una delle più spietate tra quelle incurabili, se l’è portato via in meno di ventiquattro mesi. Claudio Sinigaglia, 62 anni, già vicesindaco di Padova e consigliere regionale del Partito democratico fino al luglio scorso, si è spento ieri mattina nell’ospedale cittadino Sant’antonio, dov’era ricoverato da qualche giorno per il fatale complicarsi del suo quadro clinico. Vicino a lui, fino all’ultimo, sono rimasti la moglie Roberta, i tre figli Edoardo, Gregorio e Virginia e il fratello sacerdote don Ezio.
Laureato in Filosofia al Bo e già insegnante di Italiano all’istituto professionale Da Vinci, Sinigaglia era un grande appassionato della montagna e tifoso dell’inter e, per più di trent’anni, è stato uno dei volti più noti e stimati del rione di Chiesanuova, prima come animatore dell’azione Cattolica e presidente della Polisportiva Victor e poi come esponente politico, diventando consigliere di quartiere a 27 anni e comunale a 32, ancora tra le fila dell’allora Dc. Quindi, nel 1995, si candida a Palazzo Moroni con i Popolari e diventa assessore allo Sport e alla Casa nella seconda giunta guidata dal sindaco Flavio Zanonato. Cinque anni dopo, con la forzista Giustina Destro sulla poltrona più alta del Comune, passa sui banchi dell’opposizione. Ma dal 2004 al 2010, prima con la Margherita e poi col Pd, è di nuovo assessore sia nel terzo (dov’è pure vicesindaco) che nel quarto mandato di Zanonato, sempre con le deleghe al Sociale e allo Sport. Dopodiché, prima nel 2010 e poi nel 2015, viene eletto per due volte consecutiviene ve in consiglio regionale, dove si occupa in particolare di sociale e sanità.
Leale e mai sopra le righe, Sinigaglia è stato ricordato ieri, in maniera bipartisan, dall’intero mondo politico. «Innamorato di Padova e del suo Veneto - ha evidenziato il presidente della Regione, Luca Zaia - con la sua scomparsa meno una figura politica di visione che sapeva sempre farsi ascoltare e fornire spunti costruttivi di riflessione». Per il sottosegretario all’interno, Achille Variati, suo antico compagno di partito, questo addio «è una ferita che lascia un vuoto nella politica veneta, la politica vera fatta di dedizione, passione, spirito
Il giornalismo padovano, in particolare quello enogastronomico, perde una delle sue penne più appassionate. Mario Stramazzo, scomparso ieri all’ospedale di Chioggia dov’era ricoverato da un paio di settimane per un male incurabile, avrebbe compiuto 66 anni il 6 novembre prossimo. Nato a Piove di Sacco e residente a Sottomarina, era da sempre un grande amante della cucina, soprattutto dei piatti tipici della tradizione veneta e dei vini più appropriati per accompagnarli.
Insieme con altri colleghi, curava il di servizio». «Claudio - ha scandito il segretario regionale del Pd, Alessandro Bisato - è sempre stato per noi un punto di riferimento costante, specialmente sul tema della sanità, nell’ambito del quale ha contrastato con tenacia lo smantellamento del modello veneto, eredità di quella Dc di cui, da ragazzo, era stato un brillante attivista».
Non poteva mancare il cordoglio del sindaco Sergio Giordani: «Sin dalla sua prima esperienza in consiglio di quartiere nel 1985, Claudio è stato l’esempio di un impegno politico genuino e onesto, sempre vicino alle persone, alle loro necessità e ai loro diritti fondamentali. L’ho conosciuto da ragazzo - ha concluso il primo cittadino - visto che siamo nati e cresciuti nello stesso rione. E dunque oggi piango per la scomparsa di un amico». Il funerale si terrà dopodomani, venerdì, alle 10,30 nella chiesa di Santa Maria Assunta in via Chiesanuova e sarà preceduto, alle 9, dalla cerimonia dell’alza bara nel cortile di Palazzo Moroni. portale «Vino e cibo. Scorribande in cucina, viaggi e curiosità», era membro dell’accademia Italiana della Cucina e aveva scritto diverse guide enogastronomiche, come ad esempio «Un sorriso per tutti» e «Agriturismi padovani senza barriere». Inoltre, da almeno vent’anni, collaborava con il settimanale diocesano «La Difesa del Popolo», dove si occupava di agricoltura e ambiente. Stramazzo lascia la moglie Manuela Zennaro e la figlia Giulia.