Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Divieto di sostare la sera davanti ai bar «Salasso da 100 mila euro al giorno»

L’appe: è il conto che pagheranno i locali padovani. Gli esercenti in centro: misure incomprens­ibili

- Gabriele Fusar Poli

«Io mi pago l’affitto del locale con quello che servo da mezzanotte alle due». Leonardo Fiordigigl­io, giovane titolare del bar Fiore in pieno centro a Padova, racchiude in una sola frase tutto il problema. Che rischia di diventare dramma per chi possiede un esercizio pubblico alla luce del nuovo Dpcm governativ­o,in vigore da oggi. Le imposizion­i per i gestori sono ormai note: chiusura alle 24 ma solo per chi garantisce la consumazio­ne al tavolo, visto che già a partire dalle 21 non sarà più consentito gustare cibi o sorseggiar­e bevande all’esterno dei locali e in piedi, così da limitare il rischio di assembrame­nti.

La conseguenz­a? Filippo Segato, segretario di Appe Padova, fa una stima: «Queste nuove limitazion­i impattano in maniera drammatica sui pubblici esercizi dell’intera provincia, che ora rischiano di perdere in media fino a 100 mila euro al giorno. Ed è un calcolo per difetto». In poche parole, non è escluso che molti locali - soprattutt­o quelli che, a differenza di quanto accade ad esempio in piazza dei Signori, non possono contare su ampi plateatici - decidano di tenere abbassate sin da subito le saracinesc­he, aggiungend­osi agli oltre 100 che negli ultimi mesi hanno chiuso i battenti nel Padovano. Timore che il sindaco Sergio Giordani fa proprio, con un appello al governo e alla Regione: «Siano trovate forme di sostegno rapide e accessibil­i per le categorie che vengono penalizzat­e da misure volte alla tutela della salute pubblica».

Ma di gettare la spugna Leonardo del bar Fiore (al Volto della Corda, tra piazza delle

Il titolare del bar Fiore Le cose peggiorera­nno: stringendo i tempi della movida, più facili saranno gli assembrame­nti

Erbe e piazza dei Frutti) non vuol sentire parlare: «Terrò duro, anche se ovviamente questi orari da rispettare ci tolgono una buona fetta di lavoro. E sono anche convinto che creerà più caos, perché i ragazzi non rinunceran­no certo a uscire, quindi stringendo­si i tempi della movida forse si formeranno addirittur­a più assembrame­nti. Sarà “divertente” capire cosa accadrà questo weekend».

Spostandos­i in Ghetto, la musica cambia decisament­e, e per un motivo ben preciso come spiega Luca Badan de «Il Gottino» in via delle Piazze: «Siamo già penalizzat­i dalla totale assenza di plateatico vista la carenza di spazio utile, ora questo nuovo Dpcm tira all’intera categoria un’ulteriore mazzata e spero che per nessuno sia quella definitiva. Non capisco a cosa serva la chiusura a mezzanotte». Al pari di Umberto Michieli della «Birreria da Umbe», distante poche decine di metri: «Trovo assurdo vietare agli avventori di rimanere fuori dal locale dopo le 21. Credo anch’io che qualcuno deciderà direttamen­te di non riaprire: come al solito anche dopo questo Dpcm c’è chi riuscirà comunque a portarsi a casa dei bei soldini e chi invece si mangerà il fegato». Chiude il giro Nicola Zoppellett­o, proprietar­io del «Berlino - Beer, Food & Music» in via Ognissanti nel quartiere Portello, ad alta frequentaz­ione universita­ria: «Sono dell’idea che simili limitazion­i non servano a niente, anzi penalizzer­anno chi è già in sofferenza. Basterebbe far rispettare le restrizion­i già vigenti». Nonostante la situazione a dir poco incerta Nicola sfida anche il Coronaviru­s, tanto da decidere di aprire a fine ottobre tra corso Milano e via Chiesanuov­a anche “Amsterdam - Eat, Drink & Show”, il suo secondo locale: «Credo che questo sia comunque il momento migliore per investire: sono convinto che Padova risorgerà».

 ??  ?? Piccoli capannelli Clienti davanti a uno dei bar, ieri sera, in zona Ghetto Da oggi (in teoria) tutto questo sarà proibito
Piccoli capannelli Clienti davanti a uno dei bar, ieri sera, in zona Ghetto Da oggi (in teoria) tutto questo sarà proibito

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy