Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

La «vigilessa cortese» fu la prima in Polesine: da lei solo nove multe

- M. B.

Quando ha indossato la divisa per la prima volta in Polesine non c’era mai stata una vigilessa. Paola Rossin (nella foto d’epoca), oggi 61 anni, ricorda quel febbraio del 1981 come un misto tra sorpresa e paura.

«Non mi sentivo all’altezza — confessa — Allora non c’erano corsi di formazione, si imparava tutto sulla strada». E lì si è formata la prima vigilessa a prendere servizio in un comune della provincia di Rovigo, quando le multe e il traffico erano affare solo per uomini. Da allora, spiega Rossin, sono cambiate tante cose.

«Soprattutt­o all’epoca c’era più rispetto per le regole — ricorda — Certo, anche allora mi sono trovata in situazioni tese, una volta ho dovuto denunciare un uomo che mi ha minacciata».

Tornando indietro nel tempo, l’immagine che emerge è di una vigilessa «sui generis» per usare le sue stesse parole.

«Quando sono andata a Padova per comperare le divisa ho voluto darle un tocco di femminilit­à — rievoca — Ho acquistato un lungo cappotto blu, con sopra una mantellina. Ho dato un ritocchino anche al cappello, per farlo un più alto visto che ero un po’ bassa».

Altezza o meno, la sua presenza non è passata inosservat­a. «Già all’epoca ero ammirata da molte ragazze per il fatto che indossassi la divisa — ricorda — Ma ancora oggi si rivolgono a me come la “vigilessa cortese”. È il buon rapporto con la comunità la soddisfazi­one più grande. In tutta la mia carriera ho staccato solo 9 multe, preferivo parlare e spiegare il Codice della Strada che sanzionare».

Ancora una volta, una testimonia­nza dei tempi che cambiano. «Oggi per tenere l’ordine serve un atteggiame­nto diverso» ammette. Successiva­mente Rossin ha lasciato paletta e fischietto, lavorando in ufficio. In pensione da luglio, continua a lavorare in Comune a titolo gratuito. «Do una mano, ma presto mi ritirerò definitiva­mente».

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