Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Biennale Danza, corpi contro gli stereotipi

«And Now!», spettacoli e incontri fino al 25 ottobre

- Camilla Gargioni

In scena

Biennale Danza è diretta dalla canadese Marie Chouinard il Leone d’oro alla carriera sarà consegnato a Maria Ribot

«And Now!», «E ora!» è l’esclamazio­ne-titolo del 14esimo Festival internazio­nale di danza contempora­nea della Biennale con appuntamen­ti fino a domenica 25 ottobre (www.labiennale.org). È l’ultimo capitolo dei quattro anni di direzione artistica della canadese Marie Chouinard che premia una danza inclusiva, che rompe e riscrive i canoni. A ricevere il Leone d’oro alla carriera è, infatti, Maria Ribot, in arte La Ribot, danzatrice e coreografa ispano-elvetica 58enne che mescola danza, performanc­e, video e arti visive: La Ribot ha portato ieri sera, all’apertura del festival, Más distinguid­as e sarà protagonis­ta anche nella giornata di chiusura il 25 ottobre (ore 21, teatro alle tese) con Another Distinguée che lei stessa definisce «il mio primo grande manifesto artistico in formato di “solo” e uno dei miei ultimi». La cerimonia di consegna del Leone d’oro sarà domani (ore 12) nella Sala delle Colonne di Ca’ Giustinian, insieme a quella del Leone d’argento a Claudia Castellucc­i. Castellucc­i presenterà venerdì 16 (ore 21, teatro piccolo Arsenale) Fisica dell’aspra comunione, basato su brani dal Catalogue des oiseaux di Olivier Messiaen eseguiti dal vivo dal pianista Matteo Ramon Arevalos. Sempre venerdì, alle 19 alle Tese dei Soppalchi all’arsenale, Chiara Bersani, danzatrice disabile premiata con l’ubu e musa del coreografo Alessandro Sciarroni (Leone d’oro nel 2019), porterà Gentle Unicorn. Va contro ogni stereotipo, convezione, automatism­o la torinese Silvia Gribaudi che reinterpre­ta le Tre Grazie scolpite da Antonio Canova, dando vita a un inno all’imperfezio­ne in Graces (sabato 24, ore 21, teatro piccolo arsenale). Oggi, invece, saranno protagonis­ti gli undici danzatori di Biennale College (tutti tra i 18 e i 25 anni) alle Tese dei Soppalchi (ore 20) che interprete­ranno un doppio spettacolo a firma di Xavier Le Roy, che ha adattato per loro la sua celebre versione d’assolo del Sacre du printemps e Marco D’agostin, vincitore nel 2018 del premio Ubu come miglior performer under 35, che con i giovani danzatori ha creato A Mushroom at the

End of the World. In due settimane, la Biennale propone ben 19 coreografi autori di 23 titoli, oltre a incontri e film che si dividerann­o tra l’arsenale, Ca’ Giustinian e il Teatro Goldoni.

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