Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Un muro di terra seppellisce due operai uno muore sul colpo, grave il suo collega
Tragedia in via Montà nel cantiere di manutenzione dell’acquedotto: implode all’improvviso una buca di 3 metri La vittima è un dipendente di Acegasaps, come il ferito, che è stato operato al torace. La procura apre un’inchiesta
Poco prima delle 10 vicino all’ecocentro di via Montà, in una buca profonda quasi 3 metri dove stavano lavorando due dipendenti di Acegasaps, tutto è franato. La terra ha travolto gli operai, non lasciando scampo a Pietro Voltan, 47 anni originario di Casalserugo che da qualche anno si era trasferito con la moglie e la figlia piccola in via Punta a Polverara, che è morto sul colpo. Nell’incidente è rimasto gravemente ferito anche Nicola Berto Pinton, trentatreenne di Villafranca Padovana, trasportato d’urgenza in pronto soccorso a Padova dove dopo una tac i medici l’hanno operato al torace. La prognosi per lui resta riservata anche se trapela un cauto ottimismo.
La tragedia si è consumata ieri mattina nell’area dell’acquedotto proprio di fianco al Centro di Raccolta Euganea al civico 29 di via Montà dove una volta avevano la sede anche gli uffici di Acegas prima del trasferimento in via Corrado. Il due, dipendenti di Acegasaps, controllata di Hera, erano impegnati nei lavori che dal luglio di un anno fa stanno ridisegnando il sistema di fornitura idrica cittadino e che da diversi mesi si sono spostati nell’area interna, non interessando più la sede stradale. Insieme ad un’altra decina di lavoratori erano occupati nelle manutenzioni di una innovativa valvola in grado di regolare in maniera autonoma la quantità di acqua che la città richiede. Secondo una prima ricostruzione, entrambi stavano operando su un giunto, saldandolo, quando il terreno circostante avrebbe avuto un improvviso cedimento, rovinando sui lavoratori. Voltan è stato completamente schiacciato. «Era rimasta fuori solo la sua testa», ha raccontato ai primi soccorritori un collega. Meglio è andata a Pinton che pur venendo schiacciato dal terriccio contro il tubo non ha avuto lesioni agli organi vitali. I presenti hanno portato i primi soccorsi e poco dopo in via Montà sono intervenuti i vigili del fuoco che sono riusciti a estrarre i due, portandoli in una zona sicura. Nonostante i tentativi di rianimare il quarantasettenne, il medico ha dovuto dichiararne il decesso mentre il trentatreenne è stato trasferito al Giustinianeo in codice rosso. «Ci siamo visti morire sotto gli occhi il nostro collega ma non sappiamo cosa sia accaduto», hanno raccontato gli altri operai presenti che sono stati ascoltati dai carabinieri della stazione di Padova e dai tecnici dello Spisal. All’uscita dal cantiere, con gli occhi lucidi, nessuno ha voluto proferire parola o portare la sua testimonianza. L’unico a parlare è stato Riccardo Finelli, il responsabile comunicazione di Acegasaps: «Le due persone stavano lavorando e c’è stato questo cedimento sulla parete - si è limitato a spiegare - non possiamo dire niente sulle cause così come sulla dinamica che sono ancora al vaglio dello Spisal. Siamo costernati e a disposizione delle autorità che stanno indagando per comprendere ciò che è avvenuto. I nostri pensieri vanno alla famiglia dello sfortunato operaio. Il programma di efficientamento della rete va avanti da un paio di anni e renderà la rete più “intelligente” e dialogante rispetto alle varie centrali idriche della città». Restano tanti i punti interrogativi della vicenda, in primis se lo smottamento sia stato provocato da un movimento recente compiuto con un mezzo meccanico o dal terreno, reso magari meno compatto dalle piogge dei giorni scorsi. Sulla tragedia è stato aperto un fascicolo in procura. Il pm Giorgio Falcone, oltre ad aver disposto il sequestro dell’area, entro breve sentirà anche le persone che erano presenti e che hanno visto impotenti sotto i loro occhi la disgrazia. Sarà inoltre predisposta una perizia per chiarire se le pareti della buca in cui i due operai stavano lavorando fosse stata realizzata nel rispetto delle norme di sicurezza. Lo Spisal entro oggi invierà una relazione per chiarire se l’azienda fosse in regola con gli aggiornamenti e la formazione professionale di tutti gli addetti. Appena possibile verrà ascoltato anche l’operaio scampato alla morte.
I testimoni
È morto sotto i nostri occhi ma non sappiamo cosa sia accaduto