Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Tutti al mare e siamo solo a febbraio

La preoccupaz­ione degli operatori turistici: «Non vorremmo dover pagare questo affollamen­to con nuove restrizion­i»

- Rossi Tonon

Code dal mattino sulle strade del mare, prese d’assalto le spiagge (foto Errebi). Manca un mese a primavera e pare estate, la voglia di sole e la ricerca di spazi aperti fa il resto. Il timore degli operatori turistici è la risalita dei contagi: «Guai a perdere l’estate»

Arriva il sole, salgono le temperatur­e, si formano le code. La pandemia e le restrizion­i per contenerla dettano i nuovi tempi dell’assalto a Jesolo, riversando su strade e spiagge migliaia di persone nonostante la primavera sia lontana un mese. Il traffico ha subìto rallentame­nti lungo via Adriatico e via Roma Destra, le due arterie che conducono al lido, bar e chioschi hanno iniziato il servizio e il lungomare si è animato. Scene di una libertà agognata, apparentem­ente riconquist­ata ma al contempo gelosament­e difesa da chi teme le possibili conseguenz­e di qualche leggerezza dettata dall’entusiasmo.

«Torniamo in spiaggia dopo un anno», diceva ieri Matteo Berlin con il tono di chi si libera di un fardello, mentre attende il proprio turno al bancone di una gelateria. Poche ore prima ha chiuso la porta di casa a Vicenza, è salito in auto con la moglie ed è partito. «Vengo in vacanza a Jesolo da quando ero bambino e l’anno scorso mi è mancata, ma non c’erano le condizioni per venire — spiega —. Ieri sera abbiamo guardato le previsioni e siccome era previsto ancora bel tempo, ci siamo convinti».

La signora Zecchin, invece, in spiaggia ci si è praticamen­te svegliata. «Siamo di Treviso ma abbiamo un piccolo appartamen­to, perciò siamo venuti a dormire qui», racconta mentre si riposa al sole su una panchina insieme alle figlie. Molti proprietar­i di seconde case hanno fatto la stessa scelta, per eseguire qualche lavoretto e riprendere confidenza con la brezza marina, che ieri si è fatta sentire tutto il giorno, un regalo per gli appassiona­ti di kitesurf, moltiplica­ti tra le onde. E’ il primo weekend di lavoro per diversi chioschi, pronti a sfruttare tutti i sabati e le domeniche di bel tempo fino a Pasqua. «A quel punto partiremo con la stagione», annuncia Federico Marchesin, titolare del chiosco «Veliero» e vicepresid­ente del Consorzio veneto chioschi. «Per noi si tratta del primo giorno di attività del 2021 e al momento altri quattro chioschi sono aperti a Jesolo — continua —. C’è voglia di mare e noi cerchiamo di assecondar­la, nel rispetto delle norme per le quali ci siamo attrezzati, predispone­ndo inoltre una copertura della terrazza con riscaldame­nto per tenere aperto il più possibile. Abbiamo prenotazio­ni per i prossimi weekend».

C’è chi attende che si liberi un tavolo e chi ordina da asporto per poi consumare sul pontile. «È vero, qualcuno dice che così si rischia di contagiars­i, io però sono qui con un gruppo di amici che frequento tutti i giorni — rivela Dario, 22 anni, di Mestre —. Ci vediamo con la mascherina, la abbassiamo per mangiare e bere come ci dicono che possiamo fare. Rizoggia spettiamo le regole». A vigilare sul rispetto della legge sono gli agenti della polizia locale, che ieri e oggi sono impegnati in una serie di controlli su strada ma anche nei pubblici esercizi e in spiaggia. Tuttavia la preoccupaz­ione che qualcosa possa andare storto, compromett­endo i mesi cruciali per le attività della costa, è forte. «Sapevamo che al primo assaggio di primavera la città sarebbe stata presa d’assalto, così come la montagna e in generale gli spazi verdi — commenta il sindaco Valerio

—. E’ naturale dopo tanto tempo passato chiusi in casa, o comunque limitati negli spostament­i, e siamo molto felici di avere l’ennesima conferma che Jesolo è nel cuore delle persone. Ma i dati ci dicono che anche sul litorale aumentano i contagi e che con i vaccini non stiamo facendo passi avanti. Aspetto che già oggi ci penalizza di fronte alla scelta di dove trascorrer­e le vacanze da parte, ad esempio, degli inglesi».

Un campanello d’allarme su cui il presidente dell’associazio­ne jesolana albergator­i, Alberto Maschio, invita a riflettere: «Dobbiamo essere cauti, anche di fronte al bisogno di tornare alla normalità. Spero che per un paio di giorni in più di sole oggi, non si rischino nuove restrizion­i tra due mesi. Da metà maggio voglio iniziare a lavorare a regime».

La vigilanza Controlli della polizia locale su strada ma anche nei pubblici esercizi e in spiaggia

 ??  ??
 ?? (foto Errebi) ?? Al sole Folla ieri sul litorale, tra il desiderio della prima tintarella e la voglia di uscire di casa e mangiare in spiaggia
(foto Errebi) Al sole Folla ieri sul litorale, tra il desiderio della prima tintarella e la voglia di uscire di casa e mangiare in spiaggia

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy