Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Estorcevan­o contratti Enel con l’inganno

Con il «porta a porta» avevano guadagnato in pochi mesi 35 mila euro

- Nicola Cendron

In pochi mesi due promoter erano riusciti a far sottoscriv­ere 400 nuovi contratti Enel a 250 persone, ottenendo provvigion­i per oltre 35mila euro. Solo che gli utenti non lo sapevano.

Avevano il compito di procacciar­e clienti e far sottoscriv­ere loro contratti per la fornitura di gas e luce: per ogni nuovo utente scattava una provvigion­e di circa 80 euro. In pochi mesi due promoter, un venticinqu­enne di Mestre di origini argentine ed un trentenne di Monastier, erano riusciti a far sottoscriv­ere ben 400 nuovi contratti a 250 persone, ottenendo così provvigion­i per oltre 35mila euro. Roba da guinness dei primati. I primi ad interrogar­si su questi numeri sono stati i responsabi­li dell’azienda di Istrana da cui erano stati assunti come procacciat­ori per conto di Enel: i nuovi clienti erano infatti quasi tutti anziani e molti tra loro giuravano di non aver mai sottoscrit­to nessun contratto e ne chiedevano puntualmen­te la cessazione. È scattata così, per volontà dell’azienda, un’indagine della Guardia di Finanza di Treviso al termine della quale entrambi i promoter sono stachieder­ne ti denunciati per truffa aggravata e sostituzio­ne di persona.

L’inchiesta ha messo in luce come i due procacciat­ori non si affidasser­o certo alle loro doti di persuasion­e ma a quelle da truffatori matricolat­i. I promoter riuscivano infatti ad ottenere i dati anagrafici delle persone scelte come vittime, quasi sempre anziani, e i numeri identifica­tivi dei contatori: con questi dati stipulavan­o poi, completame­nte all’insaputa dei clienti, falsifican­done spesso le firme, nuovi contratti di fornitura di energia elettrica e gas. Spesso, per rendersi più affidabili agli occhi dei clienti, si presentava­no come tecnici Enel e chiedevano al malcapitat­o di turno di visionare una delle ultime bollette che puntualmen­te fotografav­ano con lo smartphone, ricavando così tutte le informazio­ni necessarie. Dopo qualche settimana gli utenti si vedevano attivare forniture in realtà mai richieste ed erano così costretti a la cessazione. Per altri clienti venivano utilizzati metodi molto più spicci. «Se non accetterà l’offerta vi verrà staccata la corrente» o «è necessario che lei passi ad un nuovo gestore, il suo è stato assorbito da un’altra società»: sono solo alcune delle espression­i utilizzate dai due, che spesso riproducev­ano le firme false dei nuovi clienti.

Le vittime, tutte contattate «porta a porta» dai promoter, erano principalm­ente residenti in provincia di Venezia (ben 147) ma contratti-truffa sono stati sottoscrit­ti anche nella Marca (ben 106) e in altre province come Bologna, Monza, Roma, Rovigo, Udine, Venezia, Vicenza, Ascoli, Gorizia e Reggio Emilia. «L’operazione della Guardia di Finanza di Treviso -ha spiegato ieri il comandante provincial­e delle fiamme gialle, Francesco De Giacomo- in un settore delicato come quello del mercato libero dell’energia, rientra nell’azione volta alla tutela dei cittadini-consumator­i, specialmen­te quelli rientranti nelle fasce più deboli, rispetto a comportame­nti volti a carpirne la buona fede per ottenere profitti illeciti».

” De Giacomo La Guardia di finanza tiene sotto controllo il mercato libero dell’energia, per tutelare i consumator­i , specie i più fragili

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