Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Docenti, tre province non hanno ancora iniziato le vaccinazioni con Astrazeneca
Arrivate 85mila dosi, iniettate 11mila
Vaccini agli insegnanti. Ma non solo, vaccini alle forze dell’ordine. Fiale, dosi e siringhe «escono» da ospedali e case di riposo per approdare in padiglioni fieristici e palazzetti dello sport. Per gli ottantenni e oltre si è già iniziato con dosi Pfizer/biontech ma per gli altri, insegnanti, forse dell’ordine, vigili del fuoco e altri operatori di servizi essenziali, è il turno di Astrazeneca. Secondo l’ecdc al momento restano inutilizzate in tutta Europa 4 fiale su 5. Quanto e dove si sta usando Astrazeneca?
In Veneto le vaccinazioni con Astrazeneca per il personale della scuola sono iniziate in 4 province su 7. Ha iniziato Treviso ma, ad oggi, sono rimaste fuori Vicenza, Verona e Rovigo. Territori in cui pare essere comunque questione di giorni. Domani a Vicenza si parte con le iniezioni, dal 3 marzo a Rovigo ci si prenota e Verona le ha appena aperte. A ieri la nostra regione ha ricevuto, a partire dalla settimana dell’8 febbraio con forniture progressive 85 mila dosi di Astrazeneca. Secondo i dati aggiornati della Regione, a ieri ne erano state inoculate 11.705, tutte a personale scolastico di cui almeno 8.000 a Treviso. La platea, fra scuola e università è di circa 120.000 fra personale docente e non docente. Le dosi già arrivate, quindi, non risultano sufficienti a coprire la prima dose per tutti ma entro marzo è previsto l’arrivo di altre 170.000 dosi. Aiuta, ovviamente, la particolare tempistica: la seconda dose va fatta a tre mesi dalla prima. Al momento, le indicazioni ufficiali arrivate alla sanità delle regioni prevedono che la seconda dose sia somministrata idealmente nel corso della dodicesima settimana (da 74 a 84 giorni) dalla prima, e comunque ad una distanza di almeno 10 settimane (63 giorni). Nel frattempo, sono in corso le consegne alle forze dell’ordine, alle forze armate e al personale dei servizi essenziali. A Treviso si è già partiti. Per questo «filone» parliamo di circa 35 mila dosi. Ieri, il presidente della Regione Luca Zaia ha ribadito, parlando delle forniture a sinne ghiozzo legate ai contratti europei: «Con questo ritmo finiremo di vaccinare tra 2 anni, mentre noi in 100 giorni saremmo in grado di vaccinare 5 milioni di veneti». La macchina, per ora, ha velocità variabili. Sulla campagna vaccinale di Astrazeneca la Regione spiega: «Dipende dall’organizzazione delle Ulss. Per il momento le vaccinazioni degli insegnanti sono state nei fine settimana, con circa 3.500 vaccinazioni al giorno». Da qui la necessità di velocizzare, cioè, spiegano sempre dalla Regio«accelerare sempre di più, coerentemente con le consegne di vaccino, che sono progressivamente in aumento». L’auspicio che si «prema sull’acceleratore» arriva anche dal mondo della scuola. «C’è un’adesione massiccia degli insegnanti alle vaccinazioni dice Sandra Biolo, Cisl - spiace non ci sia stata una regia regionale ma legata alle Ulss con velocità differenti. E si attendono indicazione per i pochi insegnanti e non docenti che superando i 65 anni non sono inseriti nella campagna con Astrazeneca». Sull’organizzazione «si può far meglio e far più veloci - dice Armando Tivelli, dell’associazione dirigenti scolastici - il piano andava predisposto prima, i vaccini, quei pochi, sarebbe stato meglio farli appena arrivati, ora la macchina si è messa in moto, speriamo prenda velocità».
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” Villalta La scuola è come una fabbrica, protocollo applicabile