Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
La storica chiusura dell’isola Memmia. «Cacciati» anche gli studenti Erasmus
Contando che il divieto d’accesso è sancito solo in occasione dei rinomati spettacoli pirotecnici organizzati a Ferragosto e Capodanno, vien da sé che si tratta di un provvedimento a suo modo storico: come stabilito dall’ordinanza firmata venerdì dal sindaco Sergio Giordani, ieri l’ingresso nell’isola Memmia di Prato della Valle è stato interdetto a chiunque. Il tutto a partire dalle 14 in punto, quando personale comunale - supportato da polizia locale e Protezione civile, a cui si sono poi aggiunti carabinieri e polizia di Stato - ha provveduto a transennare i quattro ponti che consentono l’accesso all’area interna di una delle piazze più grandi d’europa, «sgomberando» nel contempo chi si era già posizionato all’ombra di piante e statue presenti. Nessuna tensione riscontrata al momento dell’entrata in vigore del provvedimento, che ha però almeno inizialmente disorientato chi, come la francese Valérie e i suoi venti amici di differenti nazionalità, aveva già pianificato il pomeriggio ed è stata invece «espulsa» in extremis: «Siamo a Padova per il progetto Erasmus e volevamo fare un picnic ma non sapevamo di questa decisione. No problem, ci stenderemo sull’erba dell’anello esterno: questa piazza e questa giornata sono troppo belle per non essere godute a dovere».
Già, perché più che il disagio è il dispiacere a farla da padrone. Anche nelle parole di Diego Bonavina, assessore alla sicurezza: «È davvero un grosso, grossissimo peccato che un posto così affascinante venga chiuso, ma era necessario fare qualcosa». La motivazione ufficiale del divieto di accesso - fornita nei giorni scorsi dal sindaco - è la «situazione di forte affollamento stanziale riscontrato in loco», ma se si è arrivati a tanto è anche (per non dire soprattutto) per evitare che si potessero ripetere le scene dello scorso weekend, quando l’isola Memmia si era trasformata in ring ospitando senza alcun permesso estemporanee scazzottate tra ragazzini. Aggiunge l’assessore Bonavina: «Noi auspichiamo che Padova sia sempre più viva, però la pandemia ci impone di prendere decisioni certo scomode ma doverose, come nel caso dei sensi unici pedonali in via Umberto I e via Roma (provvedimento in vigore anche ieri e oggi). Complice la splendida giornata c’è tanta gente in giro, ma anche altrettanta diligenza da parte di tutti». In Prato della Valle arriva anche il sindaco Giordani, che non usa giri di parole: «A me dispiace chiudere l’isola Memmia, personalmente è davvero una tristezza unica ma ora la salute è più importante di qualsiasi cosa. Non possiamo permetterci di tornare in zona arancione». Nell’anello esterno gli ambulanti presenti al consueto mercato approvano tale decisione, a partire da Stefano: «Eravamo preoccupati dopo la maxi-rissa di sabato scorso, ma fortunatamente la gente non si è lasciata intimorire. Speriamo che la giornata si chiuda senza problemi, e non parlo solo dei nostri affari».
Un auspicio che trova riscontro in serata, a pochi minuti dal coprifuoco: grazie soprattutto agli 85 uomini messi in campo tra forze dell’ordine e volontari della protezione civile, infatti, tutto è filato liscio non solo in Prato della Valle ma anche in zona Duomo, presa d’assalto anche ieri da decine e decine di adolescenti controllati a vista da militari e agenti.
I controlli
Area off-limits fino alle 22, nessuna tensione in tutto il centro storico Mobilitati 85 uomini tra forze dell’ordine e Protezione civile