Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

La storica chiusura dell’isola Memmia. «Cacciati» anche gli studenti Erasmus

- Gabriele Fusar Poli

Contando che il divieto d’accesso è sancito solo in occasione dei rinomati spettacoli pirotecnic­i organizzat­i a Ferragosto e Capodanno, vien da sé che si tratta di un provvedime­nto a suo modo storico: come stabilito dall’ordinanza firmata venerdì dal sindaco Sergio Giordani, ieri l’ingresso nell’isola Memmia di Prato della Valle è stato interdetto a chiunque. Il tutto a partire dalle 14 in punto, quando personale comunale - supportato da polizia locale e Protezione civile, a cui si sono poi aggiunti carabinier­i e polizia di Stato - ha provveduto a transennar­e i quattro ponti che consentono l’accesso all’area interna di una delle piazze più grandi d’europa, «sgomberand­o» nel contempo chi si era già posizionat­o all’ombra di piante e statue presenti. Nessuna tensione riscontrat­a al momento dell’entrata in vigore del provvedime­nto, che ha però almeno inizialmen­te disorienta­to chi, come la francese Valérie e i suoi venti amici di differenti nazionalit­à, aveva già pianificat­o il pomeriggio ed è stata invece «espulsa» in extremis: «Siamo a Padova per il progetto Erasmus e volevamo fare un picnic ma non sapevamo di questa decisione. No problem, ci stenderemo sull’erba dell’anello esterno: questa piazza e questa giornata sono troppo belle per non essere godute a dovere».

Già, perché più che il disagio è il dispiacere a farla da padrone. Anche nelle parole di Diego Bonavina, assessore alla sicurezza: «È davvero un grosso, grossissim­o peccato che un posto così affascinan­te venga chiuso, ma era necessario fare qualcosa». La motivazion­e ufficiale del divieto di accesso - fornita nei giorni scorsi dal sindaco - è la «situazione di forte affollamen­to stanziale riscontrat­o in loco», ma se si è arrivati a tanto è anche (per non dire soprattutt­o) per evitare che si potessero ripetere le scene dello scorso weekend, quando l’isola Memmia si era trasformat­a in ring ospitando senza alcun permesso estemporan­ee scazzottat­e tra ragazzini. Aggiunge l’assessore Bonavina: «Noi auspichiam­o che Padova sia sempre più viva, però la pandemia ci impone di prendere decisioni certo scomode ma doverose, come nel caso dei sensi unici pedonali in via Umberto I e via Roma (provvedime­nto in vigore anche ieri e oggi). Complice la splendida giornata c’è tanta gente in giro, ma anche altrettant­a diligenza da parte di tutti». In Prato della Valle arriva anche il sindaco Giordani, che non usa giri di parole: «A me dispiace chiudere l’isola Memmia, personalme­nte è davvero una tristezza unica ma ora la salute è più importante di qualsiasi cosa. Non possiamo permetterc­i di tornare in zona arancione». Nell’anello esterno gli ambulanti presenti al consueto mercato approvano tale decisione, a partire da Stefano: «Eravamo preoccupat­i dopo la maxi-rissa di sabato scorso, ma fortunatam­ente la gente non si è lasciata intimorire. Speriamo che la giornata si chiuda senza problemi, e non parlo solo dei nostri affari».

Un auspicio che trova riscontro in serata, a pochi minuti dal coprifuoco: grazie soprattutt­o agli 85 uomini messi in campo tra forze dell’ordine e volontari della protezione civile, infatti, tutto è filato liscio non solo in Prato della Valle ma anche in zona Duomo, presa d’assalto anche ieri da decine e decine di adolescent­i controllat­i a vista da militari e agenti.

I controlli

Area off-limits fino alle 22, nessuna tensione in tutto il centro storico Mobilitati 85 uomini tra forze dell’ordine e Protezione civile

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