Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Cade dal bagagliaio dell’auto guidata dall’amico: morto a 21 anni

- Laura Tedesco

VERONA Morire a 21 anni dopo un’inspiegabi­le caduta dal bagagliaio dell’auto guidata da un amico. Familiari e investigat­ori ancora non riescono a spiegare l’assurda fine di un ragazzo «dalle mille passioni e dal sorriso contagioso». Sprizzava gioia ed energia Michele Zenti, abitava a Parona (frazione di Verona) con la mamma Mara e il papà Giancarlo che ora hanno il cuore spezzato: oggi alle 15, con una cerimonia che si terrà presso l’oratorio del quartiere, dovranno dare l’ultimo saluto al loro unico figlio.

Michele se n’è andato due giovedì fa, 7 ottobre, dopo essere rimasto per cinque giorni in coma, sospeso tra la vita e la morte su un letto del reparto di Terapia

Intensiva Chirurgica di Borgo Trento. Purtroppo non ha mai dato segnali di ripresa: i medici hanno tentato l’impossibil­e per salvarlo ma alla fine si sono dovuti arrendere, dichiarand­o la morte cerebrale del 21enne e spegnendo le macchine che lo tenevano aggrappato alla vita. Al suo arrivo in ospedale, la sera di sabato 2 ottobre, era subito apparso in condizioni disperate. Poco prima aveva battuto la testa nel parcheggio del centro commercial­e di Sona «La Grande Mela», in quella misteriosa caduta dal bagagliaio su cui pesano al momento troppi interrogat­ivi. Dai primi rilievi pare che alla guida della vettura si trovasse un amico e che l’auto fosse in movimento, seppure non a forte velocità, all’interno dell’area di sosta. Michele pare si trovasse nel portabagag­li con il portellone aperto: non è ancora chiaro in quale posizione fosse il 21enne, se in piedi o seduto, quando avrebbe improvvisa­mente perso l’equilibrio cadendo e battendo la testa. Nessuno dei due ragazzi pare avesse bevuto o assunto altre sostanze. Ma allora com’è stato possibile un simile epilogo? Sul posto, mentre Michele veniva trasportat­o con la massima urgenza in ospedale, erano subito intervenut­i i carabinier­i per accertare dinamica ed eventuali responsabi­lità del gravissimo episodio ancora avvolto nel giallo. Anche la Procura di Verona vuole vederci chiaro, infatti ha disposto l’autopsia e aperto un’inchiesta per omicidio colposo. Al momento non si esclude alcuna ipotesi: il tragico incidente, la bravata di una sera, la scommessa sfociata nel dramma, il malore improvviso che potrebbe aver fatto perdere l’equilibrio al 21enne facendogli sbattere la testa così violenteme­nte da finire in coma senza riprenders­i più. Saranno le indagini e i risultati dell’esame autoptico a dare, forse, una risposta ai numerosi dubbi: l’unica certezza è che nel pomeriggio di oggi si terranno i funerali di un giovane «che ci lascerà un vuoto incolmabil­e».

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