Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Comuni al voto per il consiglio provinciale niente accordo per il centrodestra: tre liste
Fratelli d’italia con Forza Italia, Lega e Udc alle «prove generali» per le europee
Tutti contro tutti. Le spaccature del centrodestra a livello regionale (a cominciare dalle divergenze sull’eventuale terzo-quarto mandato consecutivo del governatore Luca Zaia) finiscono per ripercuotersi anche su scala locale. E nello specifico, sulle elezioni per il rinnovo del consiglio provinciale di sabato 16 marzo. Elezioni, è bene ribadirlo, che non interesseranno i cittadini, bensì i 1.328 tra sindaci e consiglieri comunali di 97 municipi padovani (nell’elenco, non figurano gli amministratori di Selvazzano e San Giorgio in Bosco, perché entrambi i centri risultano commissariati, e nemmeno quelli di Santa Caterina d’este, dato che il comune si è appena costituito tramite la fusione di Carceri e Vighizzolo d’este).
L’appuntamento elettorale in programma tra un mese riguarderà il rinnovo dei 16 componenti del parlamentino di Palazzo Santo Stefano, mentre il presidente e sindaco di Padova, Sergio Giordani, nominato a settembre del 2022, terminerà il suo mandato quadriennale nell’autunno del 2026. E’ già noto che il centrodestra ha deciso di porre fine all’alleanza trasversale che, negli ultimi sei anni, ha supportato prima Fabio Bui (allora primo cittadino di Loreggia) e adesso il già citato Giordani, entrambi espressione del centrosinistra, attraverso l’unico listone «La Provincia di tutti». La novità però è che lo stesso centrodestra, a meno d’imprevedibili dietrofront dell’ultima ora, dovrebbe presentarsi diviso. Tanto che, entro il termine delle 12 di domenica 25 febbraio, all’ufficio elettorale di piazza Bardella dovrebbero essere depositate addirittura quattro liste, ossia una del centrosinistra e poi una della Lega, una dell’udc ed una unitaria di Fratelli d’italia-forza Italia. Le varie compagini del centrodestra avrebbero così deciso di approfittare del rinnovo del consiglio provinciale per misurare il proprio peso in vista non solo delle elezioni amministrative ma pure di quelle europee dell’8 e 9 giugno.