Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Grande raccordo, il sindaco Giordani rilancia l’ipotesi: «Stiamo valutando»
L’obiettivo: ridurre la pressione del traffico sui comuni
C’era una volta il Grap, il Grande raccordo anulare di Padova che, nelle intenzioni dell’allora presidente della Provincia, Vittorio Casarin (correva l’anno 2004), avrebbe dovuto allacciare da sud a nord il territorio euganeo attraverso una nuova strada volta appunto a raccordare l’attuale casello di Padova Sud lungo la A13 con quello ipotetico di Ronchi di Villafranca lungo la A4.
Un progetto, quello di cui si è discusso invano per quasi vent’anni, che comprendeva anche la realizzazione di una nuova arteria di collegamento tra la Valsugana e la Nuova Statale del Santo nonché la messa in sicurezza (e in alcuni tratti pure l’ampliamento) della stessa Nuova Statale del Santo e della Tangenziale Sudest di Padova.
Insomma, un’articolata serie di interventi, la cui messa in pratica sarebbe costata circa 700 milioni di euro, che aveva il duplice obiettivo di rendere più scorrevole il transito da sud a nord del territorio provinciale e di ridurre al minimo il traffico di attraversamento in alcuni comuni della cintura urbana, a cominciare da Abano, Selvazzano,
La storia Il progetto risale al 2004: la strada avrebbe dovuto allacciare da sud a nord il territorio euganeo
Rubano, Vigodarzere e Cadoneghe.
Una storia, quella appena riassunta, sulla quale era però stata scritta la parola fine poco meno di due anni fa, ad aprile del 2022, quando la Regione non aveva più ritenuto di pubblico interesse la realizzazione dell’opera, tanto da avviare un contenzioso legale con la Grap Spa, cioè la compagine che aveva già provveduto all’elaborazione di un project financing per la costruzione del medesimo Grap.
Ebbene, a distanza di più di vent’anni dalla visione di Casarin, il sindaco di Padova e presidente della Provincia, Sergio Giordani, sembra ora intenzionato a rilanciare la questione. A tal punto che l’altra sera, in consiglio comunale, rispondendo ad un’interrogazione in proposito del capogruppo di Forza Italia, Roberto Moneta, ha dichiarato: «Quello del Grap è un tema che mi sta molto a cuore. E infatti — ha rivelato Giordani — ho dato mandato ai tecnici della Provincia di riprendere in mano il progetto per valutare cosa sia possibile fare, ben sapendo, però, che la vertenza giudiziaria tra la Grap Spa e la Regione potrebbe durare ancora diversi anni, come peraltro mi è recentemente stato detto dalla vicepresidente della stessa Regione, Elisa De Berti».
Un’uscita, quella del primo inquilino sia di Palazzo Moroni che di Palazzo Santo Stefano, che è proseguita così: «Adesso, a differenza di quanto avvenuto in passato, sulla necessità di realizzare il Grap sono d’accordo tutti i sindaci della Comepa (la Conferenza metropolitana di Padova che raggruppa i comuni che confinano con la città, ndr). E questo — ha evidenziato Giordani — è un fattore molto importante». Una necessità, appunto, condivisa da Marco Schiesaro, sindaco di Cadoneghe e consigliere provinciale delegato alla Viabilità: «L’idea è quella di spostare un po’ più ad ovest il tragitto del Grap, se non altro perché quello originario ricade oggi su aree che, nel tempo, sono state urbanizzate. E in questo senso — conferma Schiesaro — i tecnici della Provincia sono già al lavoro per individuare le possibili alternative».