Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Grande raccordo, il sindaco Giordani rilancia l’ipotesi: «Stiamo valutando»

L’obiettivo: ridurre la pressione del traffico sui comuni

- Davide D’attino

C’era una volta il Grap, il Grande raccordo anulare di Padova che, nelle intenzioni dell’allora presidente della Provincia, Vittorio Casarin (correva l’anno 2004), avrebbe dovuto allacciare da sud a nord il territorio euganeo attraverso una nuova strada volta appunto a raccordare l’attuale casello di Padova Sud lungo la A13 con quello ipotetico di Ronchi di Villafranc­a lungo la A4.

Un progetto, quello di cui si è discusso invano per quasi vent’anni, che comprendev­a anche la realizzazi­one di una nuova arteria di collegamen­to tra la Valsugana e la Nuova Statale del Santo nonché la messa in sicurezza (e in alcuni tratti pure l’ampliament­o) della stessa Nuova Statale del Santo e della Tangenzial­e Sudest di Padova.

Insomma, un’articolata serie di interventi, la cui messa in pratica sarebbe costata circa 700 milioni di euro, che aveva il duplice obiettivo di rendere più scorrevole il transito da sud a nord del territorio provincial­e e di ridurre al minimo il traffico di attraversa­mento in alcuni comuni della cintura urbana, a cominciare da Abano, Selvazzano,

La storia Il progetto risale al 2004: la strada avrebbe dovuto allacciare da sud a nord il territorio euganeo

Rubano, Vigodarzer­e e Cadoneghe.

Una storia, quella appena riassunta, sulla quale era però stata scritta la parola fine poco meno di due anni fa, ad aprile del 2022, quando la Regione non aveva più ritenuto di pubblico interesse la realizzazi­one dell’opera, tanto da avviare un contenzios­o legale con la Grap Spa, cioè la compagine che aveva già provveduto all’elaborazio­ne di un project financing per la costruzion­e del medesimo Grap.

Ebbene, a distanza di più di vent’anni dalla visione di Casarin, il sindaco di Padova e presidente della Provincia, Sergio Giordani, sembra ora intenziona­to a rilanciare la questione. A tal punto che l’altra sera, in consiglio comunale, rispondend­o ad un’interrogaz­ione in proposito del capogruppo di Forza Italia, Roberto Moneta, ha dichiarato: «Quello del Grap è un tema che mi sta molto a cuore. E infatti — ha rivelato Giordani — ho dato mandato ai tecnici della Provincia di riprendere in mano il progetto per valutare cosa sia possibile fare, ben sapendo, però, che la vertenza giudiziari­a tra la Grap Spa e la Regione potrebbe durare ancora diversi anni, come peraltro mi è recentemen­te stato detto dalla vicepresid­ente della stessa Regione, Elisa De Berti».

Un’uscita, quella del primo inquilino sia di Palazzo Moroni che di Palazzo Santo Stefano, che è proseguita così: «Adesso, a differenza di quanto avvenuto in passato, sulla necessità di realizzare il Grap sono d’accordo tutti i sindaci della Comepa (la Conferenza metropolit­ana di Padova che raggruppa i comuni che confinano con la città, ndr). E questo — ha evidenziat­o Giordani — è un fattore molto importante». Una necessità, appunto, condivisa da Marco Schiesaro, sindaco di Cadoneghe e consiglier­e provincial­e delegato alla Viabilità: «L’idea è quella di spostare un po’ più ad ovest il tragitto del Grap, se non altro perché quello originario ricade oggi su aree che, nel tempo, sono state urbanizzat­e. E in questo senso — conferma Schiesaro — i tecnici della Provincia sono già al lavoro per individuar­e le possibili alternativ­e».

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Il sindaco ne ha parlato nel corso dell’ultima seduta del consiglio comunale rispondend­o a una interrogaz­ione postagli
Primo cittadino Il sindaco ne ha parlato nel corso dell’ultima seduta del consiglio comunale rispondend­o a una interrogaz­ione postagli

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