Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Confcooperative Boggian presidente provinciale
Èun mondo cooperativo che regge gli urti, che magari perde qualche realtà ma ne guadagna in fatturato, un mondo che copre spesso le lacune del sistema pubblico, soprattutto nel settore socio sanitario e che si sta muovendo verso la transizione ecologica. Un mondo in cui cresce la guida al femminile, dove il 26,5% delle cooperative ha per guida una donna, ossia 1 su 4. E che da oggi, per i prossimi 4 anni avrà una donna come presidente provinciale. È la fotografia della cooperazione padovana a marchio Confcooperative, presentata nell’assemblea provinciale di Confcooperative Padova dal titolo «Lavoro Comunità Futuro. La funzione sociale della cooperazione», chiusa con l’elezione di Tiziana Boggian alla presidenza dell’associazione, già presidente del Forum del Terzo Settore Veneto, e già presidente di Federsolidarietà Padova, vice presidente di Confcooperative Padova, membro del consiglio di presidenza di Federsolidarietà Veneto e di Confcooperative del Veneto, componente del consiglio nazionale di Federsolidarietà e vice presidente della Cooperativa Nuova Idea, storica cooperativa sociale patavina. Succede a Ugo Campagnaro alla guida di Confcooperative Padova negli ultimi anni, che rimane come vice presidente provinciale. In totale le cooperative aderenti a Confcooperative Padova sono 243 ( su 569 iscritte in Camera di Commercio di Padova) , 12 mila i soci, 8800 i lavoratori, di cui 920 svantaggiati o in gravi situazione di disagio, per un valore della produzione di 1 miliardo di euro. Nel totale l’80% sono medie o grandi cooperative. Il 10,9% delle cooperative aderenti sono attive sul versante migranti, e il 4,1% sono cooperative guidate dai giovani. Tanto che, proprio in occasione dell’assemblea, è stata presentato anche il gruppo giovani cooperatori e cooperatrici che lavorerà sui passaggi generazionali. Un mondo cooperativo che deve lavorare nella società e per il bene comune, queste le parole del vescovo di Padova Mons. Claudio Cipolla, «di cui non posso che parlare bene, perché molte cooperative danno risposta ai bisogni della società e degli ultimi e so che fanno molta fatica. La vita cristiana è stare in mezzo alle cose del mondo al quale dobbiamo contribuire anche se spesso le regole ci stanno strette. Ecco perché la cristianità può essere d’ispirazione per il mondo cooperativo».