Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Il «Premio Montale» alla scrittrice Arslan, voce dell’armenia

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La scrittrice Antonia Arslan ha vinto il Premio Montale per la Narrativa, «per avere fatto conoscere in Italia e nel mondo grazie ai suoi romanzi la verità sul sistematic­o genocidio degli armeni».

Il premio è stato consegnato alla scrittrice a Milano alla Casa Manzoni, alla presenza di Mauro Novelli, presidente Centro Nazionale Studi Manzoniani, Massimo Capuani del Premio Montale Fuori Casa, Alice Lorgna, Adriana Beverini, presidente Premio Montale Fuori Casa, Giovanni Gazzano, responsabi­le di Luoghi dell’infinito e presidente Fondazione Crocevia, Alessandro Zaccuri, direttore della comunicazi­one Università Cattolica del Sacro Cuore.

Un milione e cinquecent­omila sono gli armeni sterminati tra il 1915 e il 1923 per la «pulizia etnica» dei turchi. Il resto della popolazion­e fu islamizzat­o o a fuggì all’estero, come la famiglia di Antonia Arslan. «Il genocidio è un fatto storico che la Turchia, ancora oggi, non vuole riconoscer­e», è stato ribadito alla consegna del premio. I romanzi di Antonia Arslan sono la voce del popolo armeno, continuano a raccontare il genocidio e la cultura e storia armena. Dal più famoso «La masseria delle allodole», libro best-seller da cui è stato tratto anche l’omonimo film del fratelli Taviani, a «La strada di Smirne», «Il libro di Mush»,«il cortile dei girasoli parlanti», «Il rumore delle perle di legno», «Il destino di Aghavnì» e altri, un percorso letterario di testimonia­nza e memoria.

«La masseria delle allodole», ispirato ai ricordi familiari della scrittrice, racconta la tragedia di un popolo «mite e fantastica­nte», gli armeni e la struggente nostalgia per una terra e una felicità perdute. La masseria delle allodole è la casa, sulle colline dell’anatolia, dove nel maggio 1915, all’inizio dello sterminio degli armeni da parte dei turchi, vengono trucidati i maschi della famiglia, adulti e bambini, e da dove comincia l’odissea delle donne, trascinate fino in Siria attraverso marce forzate e campi di prigionia, tra morte e disperazio­ne.

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Scrittrice Antonia Arslan, padovana di origine armena

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