Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Già partito il totonomi per le deleghe Giordani media, Fdi vuole governare
Provinciali, dibattito aperto sul futuro dell’ente. La Lega e Forza Italia predicano cautela
«C’è stato il momento del voto, le varie forze politiche si sono misurate e ognuna ha ottenuto quello che meritava. Ma adesso è il momento di amministrare e mi auguro lo si faccia in maniera unitaria, al di là delle diverse casacche di partito». Il senatore Antonio De Poli, uomo forte del centrismo padovano, predica calma ed unità nell’analizzare quanto avvenuto sabato scorso con le elezioni per il rinnovo del consiglio provinciale. Elezioni, riservate a 1.328 tra sindaci e consiglieri di 98 dei 101 comuni del territorio euganeo e caratterizzate dal voto ponderato in base alla grandezza degli stessi comuni, che hanno premiato il centrosinistra con sei seggi, la Lega con quattro, i centristi con due, Fratelli d’italia con due e Forza Italia con due. Un esito, quello appena riassunto, con cui Sergio Giordani, nella doppia veste di sindaco di Padova ed appunto presidente della Provincia, sta già facendo i conti per compiere le scelte più delicate. Ossia la designazione del vicepresidente vicario e l’attribuzione delle deleghe più pesanti quali il trasporto pubblico, l’edilizia scolastica, la viabilità e l’urbanistica. «Al netto del fatto che siamo stati gli unici, del centrodestra, ad aumentare il numero di consiglieri rispetto a prima — osserva De Poli — non si può negare che quella del centrosinistra è stata la lista più votata in assoluto, tanto da salire da cinque a sei seggi. E in questo senso, torno ad auspicare una soluzione unitaria».
Che poi è quella che ha sempre contraddistinto l’amministrazione di Palazzo Santo Stefano da quando, dal 2014, le Province sono state declassate ad enti di secondo livello: «Stando ancora così le cose — sostiene nuovamente De Poli — sarebbe sciocco buttarla in politica e alimentare inutili contrapposizioni, abbandonando la forma di governo trasversale dell’ultimo decennio. E da questo punto di vista, Giordani ha ragione quando parla di condivisione».
Cosa diversa, semmai, sarà l’anno prossimo, quando le Province dovrebbero tornare quelle di una volta, riaffidando ai cittadini il diritto di scegliere i loro rappresentanti: «A quel punto — ragiona ancora De Poli — è chiaro che ci sarà un confronto tra due coalizioni, che diventeranno una maggioranza e l’altra opposizione. Ma adesso, in presenza di un ente che di fatto costituisce un grande consorzio di comuni, non avrebbe alcun senso mettere in difficoltà Giordani, nella speranza di ricavarne qualche vantaggio per il proprio partito». Un’analisi, quella del senatore centrista, che sembra però non piacere al segretario provinciale di Fratelli d’italia, Enoch Soranzo: «Come centrodestra, abbiamo la maggioranza in consiglio e, di conseguenza, la nostra intenzione è quella di portare avanti un programma di centrodestra, lavorando per dare risposta alle tante istanze provenienti dai nostri amministratori sparsi per tutto il Padovano». Più pacata, invece, la posizione della Lega, dato che il segretario regionale Alberto Stefani ha suggerito ai suoi di mantenere un approccio «amministrativo», cercando ovviamente di accaparrarsi le deleghe più strategiche. Ovvero la stessa linea assunta dal coordinatore provinciale di Forza Italia, Luca Callegaro. E mentre Giordani, che preferisce non rilasciare alcuna dichiarazione, sta studiando i pro e i contro di una scelta piuttosto che di un’altra,
De Poli (Udc) «Adesso è il momento di amministrare e mi auguro lo si faccia in maniera unitaria»
la segretaria provinciale del Pd, Sabrina Doni, appunta: «C’è grande soddisfazione sia per l’ottimo risultato raccolto dalla nostra lista unitaria di centrosinistra che per il fatto che il Pd si consolida come forza aggregante e di riferimento per molti amministratori del territorio, anche di provenienza civica». «Ciò detto — scandisce Doni — adesso si apre una fase di impegno, condivisione e lavoro per il bene di tutta la provincia». Per la cronaca, i due neoconsiglieri (a dire il vero, entrambi confermati) che hanno ottenuto il maggior numero di voti (ponderati) sono il sindaco di San Giorgio delle Pertiche, Daniele Canella (Lega) con 9.285, e l’ex primo cittadino di Noventa, Alessandro Bisato (Pd) con 8.559.