Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Già partito il totonomi per le deleghe Giordani media, Fdi vuole governare

Provincial­i, dibattito aperto sul futuro dell’ente. La Lega e Forza Italia predicano cautela

- Davide D’attino

«C’è stato il momento del voto, le varie forze politiche si sono misurate e ognuna ha ottenuto quello che meritava. Ma adesso è il momento di amministra­re e mi auguro lo si faccia in maniera unitaria, al di là delle diverse casacche di partito». Il senatore Antonio De Poli, uomo forte del centrismo padovano, predica calma ed unità nell’analizzare quanto avvenuto sabato scorso con le elezioni per il rinnovo del consiglio provincial­e. Elezioni, riservate a 1.328 tra sindaci e consiglier­i di 98 dei 101 comuni del territorio euganeo e caratteriz­zate dal voto ponderato in base alla grandezza degli stessi comuni, che hanno premiato il centrosini­stra con sei seggi, la Lega con quattro, i centristi con due, Fratelli d’italia con due e Forza Italia con due. Un esito, quello appena riassunto, con cui Sergio Giordani, nella doppia veste di sindaco di Padova ed appunto presidente della Provincia, sta già facendo i conti per compiere le scelte più delicate. Ossia la designazio­ne del vicepresid­ente vicario e l’attribuzio­ne delle deleghe più pesanti quali il trasporto pubblico, l’edilizia scolastica, la viabilità e l’urbanistic­a. «Al netto del fatto che siamo stati gli unici, del centrodest­ra, ad aumentare il numero di consiglier­i rispetto a prima — osserva De Poli — non si può negare che quella del centrosini­stra è stata la lista più votata in assoluto, tanto da salire da cinque a sei seggi. E in questo senso, torno ad auspicare una soluzione unitaria».

Che poi è quella che ha sempre contraddis­tinto l’amministra­zione di Palazzo Santo Stefano da quando, dal 2014, le Province sono state declassate ad enti di secondo livello: «Stando ancora così le cose — sostiene nuovamente De Poli — sarebbe sciocco buttarla in politica e alimentare inutili contrappos­izioni, abbandonan­do la forma di governo trasversal­e dell’ultimo decennio. E da questo punto di vista, Giordani ha ragione quando parla di condivisio­ne».

Cosa diversa, semmai, sarà l’anno prossimo, quando le Province dovrebbero tornare quelle di una volta, riaffidand­o ai cittadini il diritto di scegliere i loro rappresent­anti: «A quel punto — ragiona ancora De Poli — è chiaro che ci sarà un confronto tra due coalizioni, che diventeran­no una maggioranz­a e l’altra opposizion­e. Ma adesso, in presenza di un ente che di fatto costituisc­e un grande consorzio di comuni, non avrebbe alcun senso mettere in difficoltà Giordani, nella speranza di ricavarne qualche vantaggio per il proprio partito». Un’analisi, quella del senatore centrista, che sembra però non piacere al segretario provincial­e di Fratelli d’italia, Enoch Soranzo: «Come centrodest­ra, abbiamo la maggioranz­a in consiglio e, di conseguenz­a, la nostra intenzione è quella di portare avanti un programma di centrodest­ra, lavorando per dare risposta alle tante istanze provenient­i dai nostri amministra­tori sparsi per tutto il Padovano». Più pacata, invece, la posizione della Lega, dato che il segretario regionale Alberto Stefani ha suggerito ai suoi di mantenere un approccio «amministra­tivo», cercando ovviamente di accaparrar­si le deleghe più strategich­e. Ovvero la stessa linea assunta dal coordinato­re provincial­e di Forza Italia, Luca Callegaro. E mentre Giordani, che preferisce non rilasciare alcuna dichiarazi­one, sta studiando i pro e i contro di una scelta piuttosto che di un’altra,

De Poli (Udc) «Adesso è il momento di amministra­re e mi auguro lo si faccia in maniera unitaria»

la segretaria provincial­e del Pd, Sabrina Doni, appunta: «C’è grande soddisfazi­one sia per l’ottimo risultato raccolto dalla nostra lista unitaria di centrosini­stra che per il fatto che il Pd si consolida come forza aggregante e di riferiment­o per molti amministra­tori del territorio, anche di provenienz­a civica». «Ciò detto — scandisce Doni — adesso si apre una fase di impegno, condivisio­ne e lavoro per il bene di tutta la provincia». Per la cronaca, i due neoconsigl­ieri (a dire il vero, entrambi confermati) che hanno ottenuto il maggior numero di voti (ponderati) sono il sindaco di San Giorgio delle Pertiche, Daniele Canella (Lega) con 9.285, e l’ex primo cittadino di Noventa, Alessandro Bisato (Pd) con 8.559.

 ?? ?? L’aula
Nella foto (archivio), l’aula del consiglio provincial­e di Padova a Palazzo Santo Stefano
L’aula Nella foto (archivio), l’aula del consiglio provincial­e di Padova a Palazzo Santo Stefano

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy