Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Telefonini e droga in carcere consegnati con il drone
Maxi-inchiesta della Procura di Napoli in tutta Italia contro «service» della camorra: due episodi in Polesine
Telefonini e hashish fatti arrivare dentro il carcere del capoluogo, in due occasioni, con un drone tarato per non essere intercettato. Il materiale era per detenuti affiliati al cartello camorristico «Alleanza di Secondigliano», nato verso la fine degli Anni Ottanta. L’obiettivo della consegna illecita, per gli inquirenti, era quello di avvantaggiare organizzazioni mafiose di rispettiva appartenenza, consolidandone prestigio e predominio attraverso il controllo degli istituti penitenziari.
È la scoperta fatta dalla Procura di Napoli con due distinte indagini che hanno portato all’esecuzione di 31 misure cautelari. La «distribuzione» via drone di telefoni e droga e il loro l’utilizzo da parte di alcuni detenuti, è stata scoperta in ben 19 carceri italiane. Oltre a Rovigo negli istituti penitenziari di Frosinone, Napoli-secondigliano, Cosenza, Siracusa, Lanciano, Augusta, Catania, Terni, Caltanissetta, Roma-rebibbia, Avellino, Trapani, Benevento, Melfi, Asti, Saluzzo, Viterbo e Sulmona.
A pilotare con successo il drone dentro il carcere di Rovigo per due volte, il 4 febbraio e il 21 giugno 2022, gli affiliati al clan camorristico napoletano Vincenzo Scognamiglio, ritenuto l’organizzatore del giro illecito di distribuzione clandestina nelle carceri, con l’aiuto di Vincenza De Rosa e Giovanna Viciglione. Nelle due circostanze il drone ha trasportato dentro il carcere rodigino una decina di telefonini e 10 grammi di hashish, destinati a tre detenuti affiliati al clan camorristico di Secondigliano: Nicola Sautto, Ciro Contini e Vincenzo Grimaldi. Un terzo tentativo di consegna illegale con drone, il 22 dicembre 2021, è andato a vuoto.
Il giro illecito nel carcere rodigino venne scoperto a fine agosto 2022. Dopo un controllo di routine in alcune celle del Reparto di alta sicurezza emerse ciò che il drone aveva portato. All’interno di due celle, ben nascosto, venne scovate il materiale entrato clandestinamente tramite i droni: 10 sim e 90 grammi di hashish.