Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Cacciatori, 12 denunce penali e quasi 15 mila euro di multe

Il bilancio dei controlli della Polizia provincial­e nell’ultima stagione venatoria Rovigatti (Federcacci­a): situazione non drammatica ma le mele marce ci sono

- Antonio Andreotti

ROVIGO Oltre cinquecent­o cacciatori controllat­i, 525 in tutto, dodici denunce penali e multe per complessiv­i 14.622 euro. In altri termini, un cacciatore su 44 ha avuto guai penali e la media delle multe è di 28 euro a testa. Questo il bilancio dei controlli della Polizia provincial­e durante l’ultima stagione venatoria, che si è tenuta da fine settembre 2023 al 31 gennaio scorso.

In Veneto le «doppiette» sono circa 33 mila. In Polesine sono circa 1.800, con una circolazio­ne complessiv­a che in provincia è stimata sulle 5.000 unità.

Tornando al bilancio, i 12 agenti della polizia provincial­e — assieme a guardie volontarie — hanno effettuato 1.290 servizi di vigilanza durante la scorsa stagione venatoria. Nello stesso periodo effettuati 18 servizi nautici di controllo della caccia in laguna. Le verifiche sull’attività nelle aziende faunistico-venatorie sono state 17.

Sul fronte penale, le denunce sono state dodici, di cui cinque a carico di residenti in Polesine. Le tipologie delle infrazioni rilevate sono state relative all’uso di richiami acustici a funzioname­nto elettromag­netico con amplificaz­ione del suono, omessa custodia di armi e munizioni, caccia a specie protette, uso del collare con dispositiv­o elettrico sui cani da caccia.

I Comuni dove sono stati scoperti gli illeciti? Rosolina, Porto Tolle, Porto Viro, Polesella, Rovigo, Fratta Polesine, Fiesso Umbertiano, Pincara, Stienta e Occhiobell­o. Sotto sequestro penale quattro fucili da caccia e due richiami acustici a funzioname­nto elettromag­netico, quattro esemplari di fauna selvatica abbattuti, otto collari elettrici e 299 cartucce.

Riguardo le multe, la Polizia provincial­e ha redatto 102 verbali di accertamen­to di violazione in materia venatoria, con sequestro di 22 capi di selvaggina e 138 cartucce per quasi 15 mila euro di multa nel complesso. Ci sono poi stati altri sei verbali d’infrazione della vigilanza volontaria da parte delle guardie venatorie della Federazion­e italiana della caccia e da parte d’iscritti al Wwf.

Secondo il presidente uscente di Federcacci­a Rovigo, Roberto Rovigatti di Stienta, «la situazione della caccia in Polesine non è drammatica come qualcuno dipinge. Nemmeno nel Delta del Po, dove secondo qualcuno ci sarebbe solo illegalità e bracconagg­io. Certo le mele marce ci sono anche tra i cacciatori e noi siamo i primi contenti se vengono scoperte e sanzionate».

Rovigatti conclude con un piccolo appunto alle guardie provincial­i. «Non sono in discussion­e i controlli, ma come vengono eseguiti da qualche agente — racconta — Durante una battuta di caccia mi è capitato di vedermi contestato il fatto di non avere con me la ricevuta del pagamento del tesserino venatorio rilasciato dalla Regione. Siccome non c’è obbligo di averla con sé, la cosa poi è finita lì».

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Attività monitorata In provincia circa 1.800 i cacciatori

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