Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Valentini e i playoff «Oddo lavora bene ma attenti al Lane»

Il doppio ex: «Post season imprevedib­ile»

- Dimitri Canello

Nahuel Valentini, oggi alla Spal, chi vede meglio ai playoff tra Vicenza e Padova?

«Ho vestito le maglie di entrambe le squadre e continuo a seguirle con grande affetto. Non riesco a sbilanciar­mi, non perché non voglia farlo, ma perché i playoff sono un campionato a parte. Tutti i valori si azzerano e può accadere qualsiasi cosa. Trovatemi uno che lo scorso anno avesse scommesso sul Lecco in B. Oppure qualcuno che, nell’anno in cui il Cosenza scalò le classifich­e degli spareggi partendo dal quinto posto, avesse puntato sui calabresi».

Il Padova ha appena cambiato allenatore. L’ha sorpresa il ritorno di Oddo?

«Con Oddo mi sono trovato molto bene. Quando fu nominato allenatore due anni fa, eravamo secondi a dieci punti dalla capolista Südtirol. Fa«se cemmo una rimonta incredibil­e e mi ricordo bene quanto accadde a Bolzano, con quell’incredibil­e parata di Poluzzi su Pelagatti, senza contare la traversa e almeno un’altra occasione clamorosa. Però...».

Prego...

«Torrente aveva fatto un signor campionato, era secondo in classifica e il suo esonero è stato sorprenden­te per tante ragioni. I motivi li conosce solo la società, comunque nel calcio sappiamo come funziona».

Il Vicenza è la squadra da temere di più ai playoff?

hanno fatto 15 risultati utili consecutiv­i è evidente che ci siano valori importanti. Sicuro, il Vicenza è una delle rivali più temibili per la fase finale della stagione, ma anche il Padova può dire la sua».

Che ricordo ha conservato del Padova?

«Mi è dispiaciut­o solo il mancato rinnovo alla fine dell’ultima stagione. Penso che lo avrei meritato per quello che avevo fatto sino a quel momento. Ma me ne sono fatto una ragione, so come funziona nel calcio. Ringrazio la Spal che ha creduto in me e ringrazio soprattutt­o Di Carlo, con cui mi sono sempre trovato a meraviglia».

Fu lui a volerla fortemente a Vicenza andando a bussare alla porta del Padova...

«Non è una scoperta che abbiamo un legame speciale. Mi ha allenato in tre diversi momenti della carriera, prima a La Spezia, poi a Vicenza e infine a Ferrara. Quest’anno è stato un anno particolar­e, mi dispiace molto non essere riuscito a conquistar­e i playoff, ma a un certo punto era diventato difficile pure salvarsi».

Del suo girone che squadre bisogna temere?

«La Torres e la Carrarese hanno fatto un ottimo campionato, ai playoff potranno dire la loro. Ma ripeto quanto detto prima, fare un pronostico è praticamen­te impossibil­e, i valori si rimescolan­o».

Perché due anni fa non riusciste a vincere la finale col Palermo?

«Per tanti motivi, venivamo da una grande rincorsa e siamo arrivati spompati. Già con la Juve avevamo rischiato grosso e anche col Catanzaro ci era girata bene. In finale, invece, girò tutto male, ma la verità è solo una: il Palermo stava meglio di noi e al ritorno non è stato facile giocare davanti a 35mila persone. Loro meritarono la promozione».

La carriera

Nahuel Valentini è nato a Rosario in Argentina 35 anni fa. Dopo gli esordi nella squadra locale, è arrivato in Italia al Livorno nel 2013 per poi passare allo Spezia e per qualche partita in Spagna al Real Oviedo. Poi Ascoli e Padova tra il 2020 e il 2023, con una parentesi di 12 partite col Vicenza.

Poi il passaggio alla Spal

La finale persa «Arrivammo spompati alla sfida decisiva con il Palermo, ammetto che meritarono loro»

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Un attacco (foto Callicalci­o Padova)
e nel tondo Nahuel Valentini
(foto Spal) Biancoscud­o Un attacco (foto Callicalci­o Padova) e nel tondo Nahuel Valentini

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