Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Bebe sfila in passerella con il tacco 12 «Ho le mie protesi, posso volare»
La campionessa paralimpica sfila al Lido. «Dalla vita si può avere tutto»
VENEZIA «A volte penso che forse, da qualche parte, c’è una bimba amputata che vede ciò che faccio. E magari guardandomi capirà che dalla vita può avere tutto: con le protesi si può fare sport, sfilare, giocare e… perfino volare!». Beatrice «Bebe» Vio, la paralimpica di Mogliano Veneto, campionessa mondiale di fioretto individuale, domenica sera ha abbandonato sedia a rotelle, tuta da ginnastica e pedana per indossare le scarpe con tacchi altissimi e sfilare in passerella. «Ed è stato bellissimo», racconta Bebe alla quale, a 11 anni, dovettero amputare gli arti. ( foto: Wladimiro Speranzoni )
VENEZIA «A volte penso che forse, da qualche parte, c’è una bimba amputata che vede ciò che faccio. E magari guardandomi capirà che dalla vita può avere tutto: con le protesi si può fare sport, sfilare, giocare e… perfino volare!».
Beatrice «Bebe» Vio non si ferma mai. La paralimpica di Mogliano Veneto, campionessa mondiale di fioretto individuale, ha abbandonato sedia a rotelle, tuta da ginnastica e pedana, per indossare scarpe con tacchi altissimi e sfilare in passerella. È accaduto domenica sera nella piazzetta dell’aeroporto Nicelli, al lido di Venezia. «Ed è stato bellissimo», racconta Bebe, che quando aveva 11 anni fu colpita da una meningite fulminante in seguito alla quale i medici dovettero amputarle gli arti.
Da quando, un anno dopo la malattia, ha ripreso l’attività sportiva, è riuscita a inanellare un successo dopo l’altro, dalla vittoria ai campionati italiani a quella agli europei, fino all’oro individuale conquistato ai Mondiali di quest’anno.
Vio è diventata la testimonial ideale per diffondere la conoscenza della scherma su sedia a rotelle. Ma soprattutto è un’eroina: simbolo di chi non si arrende mai e sa essere più forte di ciò che la vita gli ha riservato.
Inevitabile quindi che ci fosse anche lei tra le stelle dello sport (da Alessia Dipol a Manuela Levorato, da Laura Cosentino