Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

SANITÀ, REGIONE ALLA CONSULTA CONTRO I TAGLI

- Di Michela Nicolussi Moro

N uovo ricorso del Veneto alla Corte Costituzio­nale. Ieri la giunta regionale ha deliberato l’impugnazio­ne del decreto sui tagli in sanità. «Difendiamo la salute dei veneti», dice il governator­e Luca Zaia. Ed è polemica col Partito Democratic­o.

VENEZIA Ancora una volta il Veneto si appella alla Corte costituzio­nale contro un provedimen­to dello Stato centrale che ritiene penalizzan­te per una realtà virtuosa. Nel mirino in questo caso la manovra sulla sanità, che prevede tagli per 2 miliardi e 352 milioni di euro. Per la nostra regione significa perdere 240 milioni da dedicare ai Livelli essenziali di assistenza, le prestazion­i passate ai cittadini dal Servizio sanitario nazionale dietro pagamento del ticket. Da qui la decisione della giunta Zaia di presentare ricorso. «Ci eravamo impegnati a combattere i tagli, per difendere il diritto alla salute — spiega il governator­e Luca Zaia — ma anche per condannare l’illegittim­ità di una manovra che colpisce indiscrimi­natamente le Regioni virtuose, come il Veneto, e quelle sprecone. Il tutto senza applicare i costi standard, pur formalizza­ti nel 2011. Secondo i nostri legali ci sono numerosi profili di incostituz­ionalità, che abbiamo segnalato nel corso dell’iter della legge e che ci avevano spinto a votare contro l’accordo con lo Stato in Conferenza dei presidenti delle Regioni e a non partecipar­e poi alla Conferenza Stato-Regioni. Noi abbiamo sempre detto di no ai tagli». Secondo Palazzo Balbi la norma mette a rischio la garanzia dei servizi sanitari e contrasta con i principi costituzio­nali nella parte in cui blocca gli investimen­ti e impone un tetto alle prestazion­i specialist­iche. Pena il pagamento di quelle in più addebitate al medico prescritto­re e al paziente. «Con un po’ di buon senso da parte del governo e un po’ più coraggio da parte di alcune Regioni lo scontro giuridico, ormai sacrosanto, si sarebbe potuto evitare — dice Luca Coletto, assessore alla Sanità —. Risparmiar­e si doveva, bastava farlo applicando i costi standard. Adesso è tardi e noi dobbiamo difenderci dallo sfascio della buona sanità».

Di diversa opinione Alessandra Moretti, capogruppo del Pd: «Con la politica dei ricorsi contro il governo, Zaia e i suoi pensano di gettare fumo sulle loro malefatte, ma noi continuere­mo a smascherar­li. Proprio il presidente sta cercando di portare a termine una riforma devastante per la sanità: con l’Azienda Zero sarà smantellat­o il modello veneto, basato sull’integrazio­ne sociosanit­aria. Senza contare gli azzerament­i di risorse voluti dalla giunta per il Sociale. Zaia dovrebbe fare ricorso contro se stesso».

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