Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
VOLKSWAGEN PRIMI ESPOSTI IN PROCURA
A Verona la sede italiana del Gruppo, i consumatori si rivolgono alla magistratura
A Verona c’è la sede italiana di Volkswagen e per questo i consumatori hanno depositato in procura alcuni esposti che chiedono,tra l’altro, la sospensione delle vendite. Intanto, c’è preoccupazione tra gli artigiani che forniscono accessori e componenti.
VERONA Era il 3 luglio quando le Seat Leon con la «livrea» di polizia e carabinieri vennero presentate in anteprima nazionale in piazza Bra a Verona. Una scelta per nulla casuale: all’ombra dell’Arena ha la sua sede Volkswagen Group Italia. Allora si celebrarono i fasti di una «commessa» che in tre anni dovrebbe portare in dote alle forze dell’ordine 4mila auto. Ma adesso, quelle Leon rischiano di spezzarsi sotto il peso dello «scandalo diesel». Loro e quelle auto del Gruppo finite nel «listino» nero delle emissioni taroccate.
«Metodo tedesco e cuore italiano: questa è la Volkswagen Group Italia, attiva da oltre 60 anni», disse a luglio l’amministratore delegato Massimo Nordio. Un cuore che, per quel «metodo», rischia di mandare in aritmia quella che è la prima azienda veronese, con un giro d’affari di 3,5 miliardi.
Senza contare che il «connubio» tra Volkswagen e Verona rischia di avere anche ripercussioni giudiziarie. Perché è sulla procura scaligera che si attendono gli esposti annunciati da associazioni e automobilisti. Come quello del Movimento Difesa del Cittadino che ha presentato un esposto all’Antitrust per pubblicità ingannevole chiedendo una sospensione cautelare delle vendite dei modelli coinvolti e che si vuole rivolgere Si tratta di beni per 286 milioni su un totale esportato di 823, valore, quest’ultimo, che pesa per il 10,7% sul totale italiano.
Ovvio che ora si pensi ai possibili effetti sulle aziende regionali dell’automotive. Per il presidente Luigi Curto la vicenda «potrà avere conseguenze rilevanti sulle transazioni all’interno delle filiere globali dell’auto e quindi per il Veneto e i suoi artigiani che, nel comparto automobilistico d’oltralpe, hanno da diversi anni trovato un interlocutore prezioso».
Per il Veneto, la Germania è il mercato che da solo assorbe il 34,7% delle produzioni del settore, seguita da Regno Unito (che vale l’8%), Francia (7,8%) e Spagna, con il 4%. Quest’ultimo paese riguarda ancora da vicino Volkswagen per la motorizzazione delle vetture Seat, mentre non vanno trascurati il 2,5% destinato alla Repubblica Ceca e il 2,4% verso la Slovacchia, paesi in cui la casa tedesca costruisce le vetture a marchio Skoda.
«Il dieselgate – conclude Curto - dimostra quanto siano interconnessi i mercati. Crisi lontane e sanzioni internazionali rischiano di volta in volta di penalizzare o premiare parti della nostra economia».