Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

De Nicolao, una spinta per Tvb «Voglio ritrovarla in serie A»

Il talento ex Benetton tra i protagonis­ti nella Supercoppa vinta da Reggio

- Matteo Valente © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

TREVISO Per gli appassiona­ti della palla a spicchi è «Lo Squalo». Il suo nick sui social e il suo stile di gioco sul parquet. È così che Andrea De Nicolao, padovano classe 1991, si è fatto conoscere nella pallacanes­tro italiana: prima prodigio in cabina di regia sotto la scuola di Sasha Djordjevic alla Benetton, ora protagonis­ta della vittoria della Supercoppa con la Grissin Bon Reggio Emilia. Dal 2003, quando segnò il canestro decisivo per la vittoria del campionato giovanile con la sua Vigodarzer­e, ne sono passati di anni. Ma la voglia di vincere, associata al sorriso di chi sa di essere fortunato a fare il cestista di mestiere, non mancano. E iniziare una nuova avventura con una Supercoppa non è certo male, soprattutt­o dopo aver battuto Milano.

Andrea si può dire che chi ben comincia…

«È stata una bella emozione alzare quella coppa... Abbiamo disputato due partite importanti contro grandi avversarie, si è vista la forza del nostro gruppo nonostante i nazionali si fossero aggregati da poco. E questa carta potrebbe essere molto importante nella nostra stagione. A Reggio ho trovato un ambiente favoloso».

Anche perché l’A2 ti andava strettina, giusto?

«Avevo fatto una scelta per dimostrare a tutti che la serie A è il campionato dove posso giocare e penso che si sia visto. Qui poi a Reggio non abbiamo la stella da 40 punti a partita, ognuno deve dare il proprio contributo e siamo davvero ben uniti e compatti».

Da ex, come vedi la nuova De’Longhi?

«Seguo sempre Treviso, che rimarrà sempre nel mio cuore. Lì l’ambiente è fantastico, sento ancora alcuni amici e si respira un entusiasmo che forse non c’è nelle altre piazze. E poi il progetto tecnico e societario è di assoluta qualità, penso che possa portare frutti. Mi auguro che la De’Longhi possa arrivare presto in serie A, perché è quello il posto che spetta a una piazza così importante com’è quella di Treviso, per il pubblico e per la storia».

Proviamo un po’ a fare le

carte alla nuova A2?

«È un campionato strano, spesso non vince il più forte. E io ne so qualcosa vista l’esperienza dell’anno scorso a Verona. Ed è anche un campionato complicato dove ora vedo molto bene Ferentino, che ha allestito un gruppo interessan­te con l’aggiunta dell’esperienza di Massimo Bulleri e di Angelo Gigli, due che mi pare a Treviso abbiano fatto qualcosa di importante... Poi ci sono anche le altre favorite, tra cui appunto Treviso e Verona potranno sicurament­e essere molto competitiv­e per le zone alte della classifica. Ma è presto per fare pronostici, alla fine come sempre sarà sempre il campo a dare la sua sentenza».

Olimpiadi di Rio da conquistar­e: speri di esserci?

«Speriamo di esserci, innanzitut­to, come Nazionale. Poi è chiaro, io lavoro anche per raggiunger­e questo obiettivo: sono sempre nel giro della Nazionale e rapporti e contatti con il coach non mancano. Spetterà a me cercare di fare il meglio possibile, per potermi giocare l’occasione straordina­ria di vestire la maglia azzurra in un contesto simile. Non penso che ci siano ostacoli impossibil­i lungo la strada, io penso a lavorare e poi vedremo».

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Supercoppa Andrea De Nicolao stretto nella morsa di Lawal e Simon

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