Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Il rettore Zaccaria «Patrimonio raccolto con grande passione»
una proposta avanzata già da tempo, con l’obiettivo di restituire una parte del sapere accumulato in tanti anni di insegnamento: disposti in fila come mattonelle, i libri della sua biblioteca condurranno le nuove generazioni di studiosi lungo un ideale lastricato di parole consacrato alla storia della cultura italiana. «Ho fatto l’editore a Venezia, ma ho frequentato poco le sue biblioteche – racconta De Michelis -. Ho pensato all’Università di Padova perché ci ho lavorato più di cinquant’anni, e poi perché il mio dipartimento ha fondato l’Archivio degli scrittori veneti del Novecento: c’è una relazione con questa iniziativa, gli argomenti di cui mi sono occupato non sono così distanti. Ne ho parlato a lungo col rettore, c’era un problema di spazi che forse col nuovo polo può essere risolto. Ma la decisione spetta all’Ateneo, non voglio comandare in casa d’altri».
Scelto il luogo, il Bo dovrà elaborare un piano operativo molto dettagliato, per completare il trasloco al più presto: «Questa biblioteca mi è costata tempo e soldi, non vorrei che i volumi restassero chiusi nelle scatole per anni – spiega De Michelis -. Sono uno strumento di lavoro, sia per me che per tutte le persone che vorranno utilizzarli: quando li consegnerò, dovranno essere disponibili in breve tempo. Sarà un trasloco impegnativo, ma sono pronto ad assistere e accompagnare il personale per allestire la biblioteca al meglio».
Presidente del comitato scientifico per l’Edizione nazionale delle opere di Carlo Goldoni, De Michelis ha ritagliato ampio spazio (dieci scaffali) al drammaturgo veneziano. Ma l’elenco comprende tanti altri nomi, con un occhio di riguardo agli scrittori veneti: la bibliomania si distingue anche per l’ampiezza degli interessi. E la biblioteca di De Michelis non fa eccezione.