Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Recoaro, secondo incendio nell’hotel dei profughi

Di nuovo in fiamme la struttura che attende 50 africani. Il sindaco: «Atto di un cretino»

- Benedetta Centin

RECOARO TERME (VICENZA) Le fiamme appiccate all’alba di ieri al materasso e a un letto di una stanza dell’hotel «Bersaglier­e» si sono estinte quasi da sole per mancanza di ossigeno; ma il messaggio lanciato, per la seconda volta in meno di una settimana, a pochissimi giorni dall’arrivo di cinquanta profughi nell’ex albergo di Recoaro Terme, nel Vicentino, non ha bisogno di essere interpreta­to. I profughi non sono graditi. E il clima è sempre più teso. Erano le 5 quando un passante ha dato l’allarme, facendo scattare l’intervento di vigili del fuoco e carabinier­i: qualcuno si è introdotto nella struttura attraverso le finestre lasciate aperte e ha cosparso di liquido infiammabi­le due letti, in camere al primo e terzo piano, appiccando il rogo. Lasciando anche degli stracci imbevuti di benzina. Tutto come lo scorso mercoledì. Compreso il fatto che gli incendi si sono smorzati quasi in autonomia e non sono arrivati a compromett­ere la struttura. Se fosse un risultato voluto, o si sia trattato ancora una volta di incapacità, non è dato sapere. Rimane il gesto, ripetuto, e anche per questo ancora più inquietant­e. Ma questo non cambia i programmi: i profughi arriverann­o a breve, entro la settimana, dall’ex colonia alpina di Pian delle Fugazze, a Valli del Pasubio, dove vivono in condizioni precarie, tanto che anche ieri sono tornati a protestare, con cartelli: «Vogliamo i nostri documenti, vogliamo andarcene, qui fa freddo». A condannare l’attentato incendiari­o nel piccolo paese termale del Vicentino è lo stesso sindaco Giovanni Ceola, che solo venerdì aveva rassicurat­o i cittadini in un’affollata assemblea pubblica: «È l’atto dimostrati­vo di un cretino, il gesto di qualcuno che vuole richiamare l’attenzione sullo stato di precarietà, preoccupaz­ione ed incertezza legato all’arrivo dei profughi. Ma è ammessa solo la discussion­e civile e democratic­a non la violenza». E c’è chi è pronto a scendere in piazza. Il Bocciodrom­o ha infatti organizzat­o, per il primo ottobre, una fiaccolata a Vicenza «per un’accoglienz­a degna nei nostri territori».

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L’intervento I vigili del fuoco all’hotel «Bersaglier­e» di Recoaro

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