Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Ultimatum di Vernizzi «A rischio 70 lavoratori»
L’ad di Veneto Strade: «Senza tutti i fondi necessari dal 1 gennaio 2016 lascio viabilità bellunese e occupati»
BELLUNO «La Provincia trovi il coraggio di inoltrarmi una lettera formale. Se le cose stanno come pare che stiano, dal 1 gennaio metto in mobilità il personale». Silvano Vernizzi, aministratore delegato di «Veneto Strade», non ha intenzione di attendere troppo. La spada di Damocle dei «soldi sì, soldi no» che la Provincia deve girargli per garantire la manutenzione delle strade bellunesi, non gli va giù.
Vuole sapere esattamente su quali risorse potrà contare per il 2016. E quanto emerso dall’incontro di qualche giorno fa tra il presidente e il vicepresidente di Palazzo Piloni (Daniela Larese Filon e Roberto Padrin) con il ministro dei Trasporti Graziano Delrio non lo rassicura.
«Se quanto si è venuto a sapere fosse vero, Palazzo Piloni dovrebbe formalizzare la situazione e io dovrei provvedere di conseguenza - chiarisce l’ad Vernizzi - Non è normale che si continui con questo stato di incertezza, considerato che la società che guido (la partecipata regionale che si occupa di viabilità, Ndr) nel Bellunese ha in carico 70 dipendenti per le opere del territorio, personale che costa 3,6 milioni di euro all’anno. Noi peraltro di lettere ne abbiamo già spedite, per ottenere chiarimenti e non ci hanno risposto. Giochiamo a carte scoperte, perché non ho nessuna intenzione di compromettere le finanze di Veneto Strade».
Il problema è che i soldi garantiti giorni fa ai rappresentanti della Provincia dal miniostro Delrio non consentono di fare una programmazione. Il ministro ha detto che due milioni di euro sono pronti per la galleria di Coltrondo (vicenda in cui Veneto Strade non c’entra) e che per la manutenzione delle strade ex-Anas si è alla ricerca di cinque milioni di euro. Due milioni potrebbero coprire il buco tra quanto stanziato da Palazzo Piloni in capitolo (sette milioni) e quanto richiesto dalla partecipata per l’attività minimale (9 milioni). Tre milioni servirebbero a coprire urgenze invernali.
Vernizzi l’ha fatto capire più volte e in tutte le salse: «Se le cose stanno così, noi molliamo la partita. Il discorso non è sostenibile. Tanti saluti». Ma lasciare le strade bellunesi senza servizi al 1 gennaio 2016, in piena stagione invernale e turistica, sarebbe un guaio.
Secondo Roger De Menech, deputato del Pd e molto vicino al ministro, «Vernizzi farebbe bene ad attendere: vero che il ministro non può garantire risorse a lungo termine, ma è in corso un ragionamento più complesso. Per capire di quali stanziamenti Belluno abbia bisogno, in base a una analisi sui costi effettivi. E poi, di rifare le convenzioni in base a numeri certi». Conclude De Menech: «Il ministro ha compreso la gravità della situazione».