Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Calalzo-Padova, linea «spezzata» Cambio obbligato a Montebelluna
BELLUNO Il cambio obbligato a Montebelluna lungo la linea ferroviaria Calalzo-Padova? «Porterebbe a un grave disagio per i pendolari bellunesi nonché per i lavoratori del comparto». Ne è convinto Rudy Toffarè, della segreteria di Cisl Belluno-Treviso, che commenta così la decisione di Trenitalia di tagliare le corse dirette tra Calalzo e Padova, obbligando i passeggeri provenienti da Belluno a prendere il treno per Treviso scendendo a Montebelluna. La modifica verrebbe introdotta dal 13 dicembre, con l’ingresso dell’orario invernale.
«Ancora una volta si è deciso di scegliere la strada della logica dei costi e dell’efficienza aziendale - attacca Roffarè - senza considerare le difficoltà di un territorio che non ha infrastrutture e collegamenti idonei a sostenere studenti, aziende e turismo locale». Per esempio, aggiunge, «pensiamo alla grande opportunità legata al riconoscimento, da parte dell’Unesco, delle Dolomiti quale Patrimonio dell’Umanità e all’appuntamento con i campionati mondiali di sci alpino a Cortina d’Ampezzo».
Occorre, quindi, pensare al futuro. «Bisogna garantire un servizio efficiente a studenti e lavoratori - spiega il segretario - L’integrazione del servizio ferroviario con il trasporto su gomma, la prenotazione del servizio e il biglietto unico».
La stazione di Montebelluna coincide con la fine della tratta ferroviaria non elettrificata: dalle Dolomiti alla città trevigiana, i treni viaggiano a gasolio. Questa è una delle particolarità della linea Calalzo-Padova che, nel prossimo bando per il trasporto ferroviario regionale, verrà trattata a parte. I pendolari hanno espresso tutta la loro preoccupazione per il futuro: c’è chi teme che un giorno, per ragioni economiche, i convogli possano essere sostituiti dalle corriere, legate a tempi di percorrenza più lunghi.