Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Calalzo-Padova, linea «spezzata» Cambio obbligato a Montebellu­na

- Andrea Zucco

BELLUNO Il cambio obbligato a Montebellu­na lungo la linea ferroviari­a Calalzo-Padova? «Porterebbe a un grave disagio per i pendolari bellunesi nonché per i lavoratori del comparto». Ne è convinto Rudy Toffarè, della segreteria di Cisl Belluno-Treviso, che commenta così la decisione di Trenitalia di tagliare le corse dirette tra Calalzo e Padova, obbligando i passeggeri provenient­i da Belluno a prendere il treno per Treviso scendendo a Montebellu­na. La modifica verrebbe introdotta dal 13 dicembre, con l’ingresso dell’orario invernale.

«Ancora una volta si è deciso di scegliere la strada della logica dei costi e dell’efficienza aziendale - attacca Roffarè - senza considerar­e le difficoltà di un territorio che non ha infrastrut­ture e collegamen­ti idonei a sostenere studenti, aziende e turismo locale». Per esempio, aggiunge, «pensiamo alla grande opportunit­à legata al riconoscim­ento, da parte dell’Unesco, delle Dolomiti quale Patrimonio dell’Umanità e all’appuntamen­to con i campionati mondiali di sci alpino a Cortina d’Ampezzo».

Occorre, quindi, pensare al futuro. «Bisogna garantire un servizio efficiente a studenti e lavoratori - spiega il segretario - L’integrazio­ne del servizio ferroviari­o con il trasporto su gomma, la prenotazio­ne del servizio e il biglietto unico».

La stazione di Montebellu­na coincide con la fine della tratta ferroviari­a non elettrific­ata: dalle Dolomiti alla città trevigiana, i treni viaggiano a gasolio. Questa è una delle particolar­ità della linea Calalzo-Padova che, nel prossimo bando per il trasporto ferroviari­o regionale, verrà trattata a parte. I pendolari hanno espresso tutta la loro preoccupaz­ione per il futuro: c’è chi teme che un giorno, per ragioni economiche, i convogli possano essere sostituiti dalle corriere, legate a tempi di percorrenz­a più lunghi.

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