Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

«Legge mancia» e tagli, in aula è battaglia

-

S i preannunci­a una battaglia in aula sul maxiemenda­mento che da un lato abroga la famigerata «legge mancia» e dall’altro attua pesanti tagli soprattutt­o a carico del Sociale.

VENEZIA Il mantra, con l’aggiunta del cancellett­o d’ordinanza per assicurars­i la viralità sui social network, è questo: #ritiratelo. A scandire l’imperativo sono tutti i gruppi di opposizion­e in consiglio regionale, l’oggetto sottinteso è il provvedime­nto della giunta che da un lato abroga la famigerata «legge mancia» e dall’altro attua pesanti tagli agli assessorat­i, i destinatar­i dell’ordine sono i componenti della maggioranz­a che oggi sono determinat­i a neutralizz­are il filibuster­ing. Stamattina ritorna infatti in aula il pacchetto da 96,3 milioni, di cui 7,08 a carico del Sociale, rinviata una settimana fa dopo l’intervento del governator­e Luca Zaia e il deposito di 780 emendament­i.

Supportate da un sit-in dei rappresent­anti del volontaria­to, dalle 10.30 di stamane le minoranze promettono «guerra senza quartiere» (copyright bellico di Jacopo Berti, capogruppo del Movimento 5 Stelle) all’azzerament­o o comunque alla riduzione dei fondi destinati, fra l’altro, a sordi, ciechi, servizio civile, contrasto al mobbing, non autosuffic­ienza, famiglie monoparent­ali, pediatria carceraria e centri antiviolen­za, questi ultimi protagonis­ti di una massiccia campagna di protesta sul web. «Esprimiamo il massimo sdegno per una manovra che, in nome di una presunta razionaliz­zazione, cancella un servizio così importante e ricaccia il Veneto nel Medioevo dei diritti», sbotta Alessandra Moretti, leader del Partito Democratic­o. «Siamo basiti per una misura che nella forma è una finanziari­a mascherata e che nella sostanza uccide le associazio­ni che svolgono servizi ausiliari per conto della Regione», rincara Stefano Casali, responsabi­le della Lista Tosi.

La seduta sarà preceduta alle 9.30 dalla conferenza dei capigruppo. «In quella sede vedremo di trovare un punto di mediazione», anticipa Nicola Finco, numero uno della Lega Nord, alludendo all’annunciata disponibil­ità dell’opposizion­e a contenere l’ostruzioni­smo in una cinquantin­a di emendament­i. «Non parteciper­emo al mercato delle vacche - gli risponde però Marino Zorzato di Area Popolare - per cui chiediamo di non toccare il Sociale e di ripensare l’attacco alla Cultura, il concime dello sbandierat­o turismo veneto, che con una diminuzion­e di 8 milioni vedrà restare senza risorse Biennale, Fenice, Arena, Premio Campiello, Rete Eventi».

Gianluca Forcolin, assessore al Bilancio, non si sta: «Rispondo io con un hashtag: #ritiratevi. Questi consiglier­i che urlano tanto contro la giunta appartengo­no a partiti che a Roma approvano i tagli per il Veneto, 330 milioni solo gli ultimi tre mesi. Questa cura dimagrante è un atto di coraggio da parte nostra, a cui siamo peraltro obbligati dall’allineamen­to di cassa e competenza. Per cui basta strumental­izzazioni: siamo pronti a discutere nel merito, altrimenti dovremo fare un atto di forza».

Questa è l’aria che tira a Ferro Fini. Un vento di guerra che spazza via la concordia suggellata appena ieri dalla missione romana del leghista Roberto Ciambetti e del dem Graziano Azzalin, delegati del Veneto al deposito in Cassazione delle richieste di referendum contro le trivellazi­oni in Adriatico.

Moretti Il taglio dei centri antiviolen­za ci ricaccia nel Medioevo dei diritti Forcolin Ritiratevi voi: sono i vostri partiti ad obbligarci ai tagli

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy