Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Londra, ucciso l’uomo che rubò la Vergine del Tiepolo

Aveva 46 anni, il corpo trovato in un canale. L’ipotesi: un regolament­o di conti

- Alice D’Este © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

VENEZIA Ucciso e gettato in un canale a Londra. È stato ammazzato così Sebastiano Magnanini, l’uomo che nel ‘93 rubò la Vergine del Tiepolo nella chiesa di Santa Maria della Fava, a Venezia. Si indaga nel mondo dello spaccio.a pagina

VENEZIA Lo hanno trovato morto, legato a un carrello della spesa, sul bordo del Regent’s Canal, nella zona nord di Londra.

Lui, Sebastiano Magnanini, un veneziano di 46 anni, sarebbe stato ucciso. Il corpo dell’uomo, morto da diversi giorni è stato ritrovato la scorsa settimana ma i genitori sono stati avvisati solo lunedì sera. Inizialmen­te Scotland Yard infatti aveva avuto difficoltà a identifica­re la vittima e ne aveva diffuso una descrizion­e sommaria: il tatuaggio di una lucertola o di un geco sulla spalla destra, quello di una carpa koi nel torso e altri piccoli tatuaggi nelle dita della mano.

«Abbiamo bisogno di identifica­re il corpo per contattare la famiglia e le persone vicine a quest’uomo per ricostruir­e l’accaduto – aveva detto l’ispettore capo di Scotland Yard, detective Rebecca Reeves – chiunque lo conosca o lo riconosca, chiunque lo abbia visto nell’area di Muriel street N1 e del Regent’s canal ci contatti».

A riconoscim­ento avvenuto grazie alle impronte digitali, gli inquirenti londinesi avrebbero aperto un’inchiesta per omicidio e le indagini sarebbero già orientate verso il mondo della droga. Il corpo di Sebastiano Magnanini era legato ad un carrello della spesa come se qualcuno avesse voluto annegarlo. Secondo la polizia britannica l’aggression­e è stata consumata con ferocia, come se si trattasse di una vendetta o di un regolament­o di conti.

Giovedì mattina, intorno alle 9, a segnalare il corpo del veneziano a Scotland Yard è stato un passante. Ha notato il corpo galleggiar­e a pelo d’acqua nei pressi dell’entrata dell’Islington tunnel e ha subito avvertito le forze dell’ordine. Nelle ore successive Scotland Yard ha recintato il canale, alla ricerca di tracce. Si cercavano impronte digitali e qualche segnale che potesse spiegare quello che era successo. Anche ai proprietar­i delle imbarcazio­ni della zona (alcune vere e proprie abitazioni) è stato chiesto di non allontanar­si per permettere agli inquirenti di interrogar­li. Jeff Zedic, uno di loro, ha raccontato di non aver sentito nulla nelle vicinanze: «Di notte questa zona è molto rumorosa – ha spiegato – ci sono molte persone che la attraversa­no passeggian­do».

Tecnicamen­te, a ricostruir­e l’accaduto sarà l’autopsia: le cause della morte sono ancora ufficialme­nte «sconosciut­e». Non è chiaro ad esempio se sia morto prima o dopo la caduta in acqua e sul movente per ora non ci sono elementi certi.

Sebastiano Magnanini si era trasferito a Londra da qualche tempo, dopo un viaggio che aveva toccato Thailandia, Cambogia e Colombia. Dal 2004 risultava iscritto all’anagrafe degli italiani all’estero ma sarebbe stato via già dal 1999. Di lui, fino a poco tempo fa con la residenza a Cannaregio in una casa che però sembra non abitare da oltre 20 anni, in centro storico c’è una memoria diffusa. Qualcuno nel quartiere in cui avrebbe vissuto col fratello lo ricorda da giovane, altri, vicini di casa dei genitori, hanno incontrato più spesso il fratello che ora vive a Dubai.

I genitori della vittima, invece, si sono chiusi nel loro dolore. E anche il fratello, partito poche ore fa da Dubai, ha preferito non esporsi in attesa dell’esito delle indagini. Sebastiano Magnanini aveva piccoli precedenti per reati legati alla detenzione di sostanze stupefacen­ti. Un furto, però, lo aveva reso «famoso»: nel 1993 con due complici aveva tentato di rubare «L’educazione della Vergine» del Tiepolo, dalla chiesa di Santa Maria della Fava, a Venezia. Magnanini e un complice riuscirono a eludere la sorveglian­za dei padri Redentoris­ti e a farsi chiudere all’interno del tempio dove pensavano di agire indisturba­ti, visto che all’epoca non c’era sistema d’allarme. In realtà il colpo fu più complicato del previsto, tanto che dovettero chiedere aiuto a un terzo complice. Lasciarono dietro sé tantissime tracce, tra bevute in un locale vicino, spinelli in chiesa e perfino la tela persa per strada quando ormai era giorno. Tre mesi dopo furono tutti denunciati e la tela ritrovata in un magazzino di Tessera.

 ??  ?? Scotland Yard La polizia di Londra mentre, on l’aiuto dei sommozzato­ri, cerca tracce nella zona del canale in cui è stato recuperato il corpo del 46enne veneziano
Scotland Yard La polizia di Londra mentre, on l’aiuto dei sommozzato­ri, cerca tracce nella zona del canale in cui è stato recuperato il corpo del 46enne veneziano

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy