Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

DA ELETTRICIS­TA A GUIDA SPIRITUALE

- Di Andrea Priante

Èra arrivato in Italia nel 2002, in Friuli. Faceva l’elettricis­ta e l’operaio ma da autodidatt­a si era distinto per la sua preparazio­ne religiosa. Venivano da tutta la provincia per ascoltarlo. Poi si è trasferito a Schio perché il centro islamico «La guida retta» gli ha offerto uno stipendio come educatore. Gli amici ne parlano come di un pacifista, remissivo, che predicava pazienza anche con i dittatori, ma confermano il suo no alla musica: «Del resto lo dice il Corano».

VICENZA «La musica è haram». È proibita. Lo predicava Sofiane Mezerreg alle mamme che istruiva la domenica mattina nel centro islamico di Schio. E nessuno dei fedeli si è mai scandalizz­ato più di tanto, anche perché nell’Islam sono in parecchi a pensarla così. Lo dice perfino Amir Taheri, l’autore de Lo spirito di Allah, che ne parla come fosse il peggiore dei mali: «La musica corrompe le menti della nostra gioventù. Non vi è differenza tra musica e oppio: entrambe, ognuna a modo suo, creano una sorta di ottundimen­to dei sensi».

Eppure, quella dell’imam di Schio non sembra la vita di un fanatico dei tagliagole. Tutt’altro. Lo descrivono come un tipo remissivo, uno che agli stranieri che si lamentano delle dittature instaurate nei loro paesi d’origine consiglia di non unirsi alla lotta. «Ci penserà Allah», ripete continuame­nte.

Mezerreg, nato in Algeria 36 anni fa, era arrivato in Italia nel 2002 e ci è rimasto - fino a mercoledì - grazie a quel primo permesso di soggiorno rilasciato dalla questura di Udine. Proprio nella città friulana era riuscito a ritagliars­i un ruolo di prestigio all’interno della comunità islamica. Lui, elettricis­ta che di giorno lavorava come operaio in un’azienda della zona, si era messo a studiare - «da autodidatt­a», rivendicav­a con orgoglio - il Corano e i sermoni delle principali guide spirituali dell’Islam, fino a diventare lui stesso un imam: guidava la preghiera del venerdì nel centro islamico «Al Salam» e per ascoltare le sue parole arrivavano da tutta la provincia.

Ieri, fuori dalla sala di preghiera di via San Rocco a Udine, i vecchi amici apparivano increduli: «Chiedete in giro chi è Sofiane, tutti lo conoscono: è una brava persona».

In Friuli è rimasto fino all’agosto del 2013, quando era arrivata una proposta che l’aveva riempito d’orgoglio: i vertici del centro islamico «La Guida Retta» di Schio lo volevano come nuova guida spirituale.

Quasi non ci credeva che tra tutti i candidati avessero scelto proprio lui, un esponente dei salafiti, l’ala che promuove il ritorno alle origini dell’Islam e la lettura integrale del Corano.

Per Mezerreg era stato un cambiament­o radicale. Innanzitut­to aveva potuto lasciare il lavoro in fabbrica per dedicarsi totalmente ad Allah: a pagargli lo stipendio, da quel giorno in avanti, ci avrebbero pensato i musulmani dell’Alto Vicentino. Con la moglie e i tre figli si era trasferito in un appartamen­to a due passi dalla sala di preghiera e trascorrev­a le giornate non soltanto preparando i sermoni, ma organizzan­do le attività per i bimbi e facendo «lezione» alle donne, la domenica.

«Un giorno - racconta il presidente dell’associazio­ne islamica, Bjanid Brahim - una donna gli ha chiesto se suo figlio poteva ascoltare la musica». È in quel momento che l’imam si è cacciato nei guai, anche se la versione del responsabi­le de «La Guida Retta» diverge da quella della polizia: «Le ha risposto che può ascoltarla soltanto fino a quando sarà bambino, poi non più», dice Brahim. Di certo c’è che le mamme si sono passate il messaggio che la musica è haram. E quindi i bimbi è meglio che ne stiano alla larga.

A marzo Brahim e Mezerreg si sono presentati in questura per rispondere ad alcune domande, anche relative all’episodio. E nessuno dei due, di fronte ai poliziotti, ha negato che sia stato promosso il divieto di ascoltare la musica. Anche in una lettera consegnata agli inquirenti l’episodio non viene messo in discussion­e. Questo perché tra gli islamici, che un imam bandisca i cantanti. non è certo una novità. «È assurdo», lo difendono i fedeli. Qualcuno già lo rimpiange. «Le sue erano le preghiere più belle».

Predicava pazienza contro i dittatori e diceva: ci penserà Allah Un pacifista ma il no alla musica l’ha ammesso: è vietata anche dal Corano

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Sorridente Nel tondo Sofiane Mezerreg, ritratto durante il pranzo organizzat­o ad una festa della comunità islamica di Schio

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