Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
All’imprenditore multa di 6 milioni: «Mi uccido»
Dopo aver ricevuto un verbale della Guardia di Finanza, imprenditore trevigiano minaccia su Facebook il proprio suicidio: «Non ho 6 milioni». Ma l’Agenzia delle Entrate: «Spieghi le sue ragioni».
CORNUDA (TREVISO) «Penso seriamente che l’unica opportunità sia il suicidio in modo da non trasmettere ai miei eredi una multa assurda...». Questo è l’allarmante post pubblicato ieri mattina, sul profilo Facebook del governatore Luca Zaia, da un imprenditore di Cornuda al quale la Guardia di Finanza ha notificato un verbale per presunte violazioni fiscali. «Ne consegue una cartella esattoriale per oltre 6 milioni di euro», ha scritto l’ingegnere Alberto Bedin evidentemente in preda allo sconforto, tanto che l’Agenzia delle Entrate si è sentita in dovere di invitarlo ad un sereno confronto.
Bedin è il fondatore della Bcd Italia, azienda informatica che vanta fra i suoi clienti giganti del calibro di Luxottica, Dior, Melegatti, Parmacotto, Generali. «Fino al 2012 avevo una decina di dipendenti e un fatturato che sfiorava il milione di euro: niente nero, niente persone fuori regola, tutto in ordine - assicura il 54enne salvo normali errori». Quelli probabilmente contenuti in un paio di fatture riguardanti pubblicità, dalle quali è partita l’attività ispettiva delle Fiamme Gialle, che ha successivamente sviluppato indagini finanziarie durate un anno e terminate con la formulazione di alcune ipotesi di reato, attualmente al vaglio dell’autorità giudiziaria.
Nulla però è ancora stato deciso, nemmeno sul piano amministrativo. La stessa procedura di accertamento, di fatto, deve ancora aprirsi davanti all’Agenzia delle Entrate. «In quella sede - dice l’avvocato Andrea Codemo, che difende l’imprenditore - sono certo che le accuse si sgonfieranno di molto. Al momento la cifra stimata è indubbiamente importante, ma è amplificata dal fatto che è dovuta ad una somma di entrate ed uscite che risultano dai conti bancari e che durante il processo verbale non sono state giustificate, com’è comprensibile che sia in quella fase. Ci serve infatti del tempo per ricostruire tutte le movimentazioni, ma quando avremo finito potremo far scorporare una parte considerevole dagli importi contestati».
Il popolo del web ha mostrato comprensione per la disperazione confidata da Bedin, nel momento in cui si è visto schiacciato dalla possibilità di una sanzione tanto ingente. «Ho parlato di istigazione al suicidio - spiega - perché neanche se lavorassi per altri cent’anni potrei accumulare una somma del genere. Se ho sbagliato qualcosa nel contabilizzare quelle due fatture, sono disposto a pagare, ma non avrò mai 6 milioni di euro». Una cifra però ancora tutta da acclarare. «L’attività istruttoria eseguita dalla Guardia di Finanza nei confronti della società, da cui scaturisce l’avviso di accertamento - fanno sapere dalla direzione regionale delle Entrate - non è stata contestata in nessuna sede. La società non ha presentato osservazioni o memorie in merito al processo verbale. Al momento non è in corso alcuna azione di riscossione coattiva da parte di Equitalia. Invitiamo il signor Bedin a recarsi presso i nostri uffici per spiegare le sue ragioni».