Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Le frasi choc degli alunni e l’odio per la musica: «È peccato»

- Di Elfrida Ragazzo

SCHIO (VICENZA) Dall’ascolto della musica che sarebbe «peccato», a frasi choc che rimandano a minacce terroristi­che, del tenore di: «Mi farò esplodere» e «userò le armi contro di voi», pronunciat­e da alunni delle elementari. La preoccupaz­ione delle maestre, riportata dal preside ai carabinier­i, si trasforma in un’indagine che ha portato all’espulsione dell’imam di Schio. Intanto, in classe tutto funziona come d’abitudine e nel centro culturale islamico si susseguono gli incontri e i momenti di preghiera. Anche ieri, mentre la notizia dell’espulsione di Sofiane Mezerreg rimbalzava in tutt’Italia, nell’ex fabbrica di via Venezia divenuta il centro di preghiera «La guida retta», i fedeli ancora non sapevano cosa fosse accaduto e, increduli, si affrettava­no a dire: «L’imam non è pericoloso, sono tutte bugie». E dalla scuola, una delle più conosciute a Schio, il preside affermava: «Ho fatto una segnalazio­ne, non conosco la persona: tutto è nato dalle reazioni dei bambini all’ascolto della musica. Nella vicenda il ruolo della scuola è ininfluent­e».

Tutto però è partito dalle aule di quell’istituto quando, il 21 gennaio di quest’anno, l’insegnante di musica, che stava suonando un brano di fronte a una classe quinta, ha visto tre bambini tapparsi le orecchie con le mani, per non sentire nemmeno una nota. Lei, sbalordita di fronte alla reazione dei piccoli magrebini di fede islamica, ha chiesto spiegazion­i. E si è sentita rispondere: «L’imam della nostra moschea dice che ascoltare musica e suonare strumenti musicali è peccato». E se è vero che dopo essere stati richiamati dall’insegnante non hanno più fatto «resistenza» nell’ascoltare musica in classe - si è trattato infatti di un unico episodio - è anche vero che i tre sono apparsi nelle lezioni successive più svogliati.

Tutto il contrario, pare, dell’entusiasmo dimostrato prima: qualcuno, tra quei piccoli studenti, avrebbe detto in precedenza di amare la musica, tanto da voler scegliere una scuola media ad indirizzo musicale. «La maestra mi ha informato di quell’episodio - ricordava ieri il dirigente scolastico - del fatto che i bambini alla domanda “perché non volete fare musica?” hanno risposto “perché è una cosa brutta”. Io ho pensato che se non partecipav­ano alle lezioni non si poteva dargli un voto finale in quella materia e quindi non avremmo potuto promuoverl­i. Tutto è rientrato, ma comunque ho ritenuto opportuno chiedere un consiglio ai carabinier­i». E da lì sono partiti i vari controlli. Ma ad aver alzato l’attenzione sulle predicazio­ni di Mezerreg sono anche alcune frasi allarmanti, pronunciat­e da quei bambini.

Da quanto sostengono gli investigat­ori, con un atteggiame­nto provocator­io gli alunni avrebbero minacciato i loro coetanei con frasi del tipo: «Quando sarò grande mi farò esplodere con una bomba, userò le armi contro voi italiani, vedrai».

Parole che anche il preside conferma siano state sentite pronunciar­e, «ma - precisa - a volte i ragazzini le dicono normalment­e queste frasi, potevano non essere correlate ad altro».

Dal Comune di Schio, l’assessore all’istruzione Roberto Polga ammonisce: «Il fanatismo deve rimanere fuori da scuola. Quello è, in particolar­e, l’istituto di Schio con la più alta percentual­e di studenti stranieri, ma si è sempre distinto per integrazio­ne e rispetto. E la musica è il collante per una maggiore unione tra i ragazzi». Commenta una mamma: «Avevo sentito delle voci, non pensavo che la vicenda fosse così preoccupan­te».

L’episodio, comunque, sembra non aver turbato più di tanto la quotidiani­tà della scuola, mentre tutto è cambiato in via Venezia, dove l’imam viveva con la moglie e i tre figli. Il campanello dell’appartamen­to suona a vuoto e chi frequenta il centro dall’altra parte della strada rispetto alla palazzina fino a ieri pensava che Mezerreg stesse per tornare dalle vacanze. «È arrivato a Schio nell’agosto del 2013 - spiega Frimani Abderrazak, che ha guidato il Centro in precedenza - è stata la prima volta che il centro islamico ha “assunto” un imam. È una persona estremamen­te corretta: nei suoi sermoni ha sempre parlato contro la violenza».

Lo stesso confermano i fedeli che vanno a «La guida retta». «Non farebbe male a una mosca», assicura un anziano, mentre un giovane riflette: «Lo dice il Corano di non ascoltare la musica, non è l’imam che obbliga a non farlo. Le sue erano belle preghiere». E ancora: «Sofiane non è un integralis­ta, non fa differenze tra religioni: su di lui hanno preso un abbaglio».

Il preside Le maestre mi hanno segnalato il caso e ho chiamato i carabinier­i Le frasi dei bambini Quando saremo grandi tireremo le bombe

 ??  ?? Sede Oltre il cancello verde, l’ingresso ai locali del centro culturale islamico «La guida retta» di Schio (Vicenza). Secondo l’accusa è in questo spazio che l’imam Sofiane Mezerreg avrebbe condotto le predicazio­ni anti-Occidente
Sede Oltre il cancello verde, l’ingresso ai locali del centro culturale islamico «La guida retta» di Schio (Vicenza). Secondo l’accusa è in questo spazio che l’imam Sofiane Mezerreg avrebbe condotto le predicazio­ni anti-Occidente

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