Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Le condizioni Anci: «Sindaci consultati e asilo in 30 giorni»
VENEZIA Anci Veneto detta le sue condizioni per l’accoglienza dei profughi. Da Venezia a Padova, passando per Treviso, si moltiplicano gli appelli dei prefetti ai sindaci affinché collaborino nella gestione dell’emergenza. Ma l’Associazione dei Comuni ribadisce che i primi cittadini «devono essere preventivamente informati e coinvolti prima che venga assunta qualunque decisione che interessi direttamente o indirettamente il territorio comunale» e per questo indica cinque punti ritenuti imprescindibili.
La prima richiesta della lista è anche la più difficile da soddisfare, riguardando i tempi del riconoscimento del diritto di asilo: «Vanno assunte tutte le iniziative necessarie affinché venga assicurato dalle competenti commissioni territoriali il disbrigo delle pratiche entro il termine di 30 giorni, anche potenziando il numero delle commissioni ed il relativo organico». Ammette la presidente Maria Rosa Pavanello: «Sappiamo di domandare un impegno molto difficile, visto che attualmente la media è di nove mesi, ma la nostra istanza alle prefetture vuol essere una sollecitazione al ministero dell’Interno».
Anci Veneto pone poi altre questioni riguardanti specifiche materie, per le quali rimarca i confini delle competenze fra enti locali ed autorità statali. Sulla tutela della salute: «Va garantito uno screening medico all’ingresso e per ciascun soggetto deve essere disponibile e posto a conoscenza dei sindaci un fascicolo sanitario». Sull’ordine pubblico: «Vanno evitati raggruppamenti di soggetti provenienti da Paesi diversi». Sui lavori di pubblica utilità («con oneri assicurativi a carico dello Stato»): «Tali attività, coordinate dai Comuni, vanno regolamentate in modo da escludere qualsivoglia responsabilità dei Comuni». Sui bandi per l’ospitalità: «Vanno preventivamente sottoposti al vaglio dei Comuni». La preghiera è che possano parteciparvi solo le cooperative e le associazioni, preferibilmente venete, di provata affidabilità e correttezza.
Anci/1 Va garantito uno screening medico e un fascicolo sanitario per ciascun soggetto Anci/2 Per l’ordine pubblico si evitino i raggruppamenti di persone provenienti da Paesi diversi