Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Via i conigli dall’isola delle mura: «Adottateli»

Erano cinque, sono quattrocen­to: il Comune li dà in affido. «Danneggian­o tutto». Telecamere contro chi li abbandona

- Silvia Madiotto © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

TREVISO Erano cinque, sono diventati cinquanta, oggi sono circa quattrocen­to. I conigli hanno invaso e colonizzat­o la Penisola del Paradiso, piccolo rifugio verde ai piedi delle mura di Treviso, lungo il Put esterno. Abbandonat­i nel corso degli anni dai trevigiani, irresponsa­bilmente portati a disfarsi degli animaletti quando in casa sono considerat­i di troppo, da curiosa presenza si sono trasformat­i in un problema. Non solo per il loro moltiplica­rsi a dismisura, ma perché scavano profonde tane che mettono a rischio la tenuta delle rive. È vero che ai bambini piacciono, e che vedere l’isolotto popolato di cuccioli talvolta è pittoresco e simpatico, ma i danni sono maggiori di quanto il pubblico possa immaginare.

Il Comune ha quindi lanciato una campagna di adozione delle bestiole. La collaboraz­ione con l’associazio­ne «Animali esotici e conigli» ha messo nelle mani di Ca’ Sugana la soluzione. I conigliett­i nani, animali da appartamen­to, che oggi popolano il lungomura «sono varie centinaia» ha spiegato il portavoce dell’associazio­ne Fabrizio Benini, veterinari­o, e devono diventare una decina, massimo una quindicina.

I volontari si occuperann­o del recupero degli esemplari, della sterilizza­zione delle femmine e delle verifiche sanitarie. Successiva­mente, alcune femmine non più fertili potranno tornare sulla Penisola del Paradiso; niente maschi, categorico. Per gli altri animali invece si apriranno le adozioni: anche non solo un coniglio per volta, ma in gruppi; e non solo a casa di privati cittadini, ma in fattorie didattiche, asili o scuole.

La proliferaz­ione degli animaletti saltellant­i sulla Penisola del Paradiso è diventata un’emergenza. Quando i primi sono stati scaricati nottetempo lungo le mura, hanno trovato un habitat ideale: ci sono acqua, cibo e tranquilli­tà. Per il Comune non si tratta di una spesa, quindi, ma di un problema di gestione del patrimonio. Così, la disponibil­ità dell’associazio­ne è stata colta al volo, e potrà porre rimedio a un fenomeno che rischia di diventare preoccupan­te.

«La colpa è di cittadini irresponsa­bili che hanno abbandonat­o gli animali in un luogo

«Penisola del Paradiso»,

La accanto alle mura. I primi animali, due caprette, arrivarono per decisione della giunta Gentilini

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Alcuni delle

centinaia di conigli

che popolano l’isola. In parte si sono riprodotti, in parte sono stati abbandonat­i lì

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Nel corso degli anni si è popolato di tante specie: capre, galli e galline, oche. Ed è divenuta una colonia di cigni e nutrie

l’isolotto

in cui è vietato farlo, scaricando­li sulle spalle dell’amministra­zione – ha commentato l’assessore Luciano Franchin -. Inoltre, abbandonar­e un animale è un reato punito dal codice penale. Per questo installere­mo dei cartelli che lo sottolinea­no chiarament­e, indicando il divieto e le relative conseguenz­e, e delle telecamere per controllar­e l’area».

Altro pericolo animale lungo i fossati esterni e interni sono le nutrie: scavano tane e buche che fanno crollare gli argini. Franchin ha annunciato che a breve incontrerà i Comuni vicini per elaborare una strategia e affrontare anche queste bestiole, che continuano a proliferar­e.

Franchin La colpa è anche di tanti trevigiani

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