Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Fuga di gas, case evacuate L’«Agordina» chiusa per ore
Allarme ieri mattina: una ruspa rompe un tubo per errore. Disagi al traffico
BELLUNO Fuga di gas in località La Muda, strada regionale Agordina bloccata ieri per tutta la mattinata. L’imprevisto è stato causato dalla manovra errata di una ruspa che poco prima delle 8 stava lavorando in un cantiere stradale: mentre effettuava uno scavo, l’operaio che manovrava l’escavatore ha urtato con la benna la conduttura principale del metanodotto che serve buona parte dell’Agordino e che corre proprio sotto la strada regionale.
In un attimo, l’escavatorista si è accorto del danno, testimoniato da un alto sbuffo di gas. Così è partita la chiamata ai vigili del fuoco, che una volta giunti sul posto hanno iniziato le operazioni di messa in sicurezza dell’area. Nel punto in cui si è verificata la rottura del tubo ci sono sei case, ma solo due sono abitate. I vigili del fuoco hanno disposto l’evacuazione di queste ultime, suggerendo ai dieci inquilini di allontanarsi. Inoltre, tutto il traffico è stato deviato su viabilità alternativa, ovvero lungo la strada re- I vigili del fuoco al lavoro sulla strada Agordina dopo l’allarme per la fuga di gas gionale del Duran e Cereda, il passo Staulanza e la provinciale della val del Mis. I disagi legati a tempi di percorrenza più lunghi sono stati amplificati dalla presenza di alcuni cantieri lungo le deviazioni, che hanno reso più difficile lo scorrimento del traffico veicolare. Mentre gli automobilisti affrontavano la viabilità alternativa, sul luogo del guasto sono arrivati i tecnici di Bim Infrastrutture per la sistemazione del danno. L’intervento si è concluso intorno alle 12, e poco dopo anche le due famiglie evacuate hanno potuto varcare di nuovo la soglia di casa.
Contenuti i disagi per quanto riguarda l’erogazione di gas, anche grazie alla collaborazione di alcune grandi utenze che hanno limitato il consumo di metano al minimo indispensabile durante la prima parte della giornata. Nel pomeriggio è avvenuta la sostituzione del segmento di tubo danneggiato, e la situazione è tornata alla normalità. Evitati, quindi, gli inevitabili rallentamenti che si sarebbero sicuramente verificati in alcuni momenti particolarmente delicati per la viabilità, come quelli legati al passaggio delle corriere che trasportano gli studenti alla fine della mattinata di scuola. Se le operazioni di riparazione si fossero protratte fino al tardo pomeriggio, nell’orario di uscita dalle fabbriche, le auto dei molti dipendenti Luxottica che abitano in Valbelluna si sarebbero dovute riversare lungo la tortuosa strada della val del Mis, con inevitabili appesantimenti del traffico in corrispondenza degli abitati di Rivamonte, Gosaldo e Sospirolo. Inoltre, nelle gallerie a monte del lago del Mis si passa solo a senso unico alternato: allo scattare del semaforo rosso per i mezzi provenienti da nord. BELLUNO «Mi permetto di sottolineare che la provincia di Belluno esiste ancora». A fare la voce grossa è in tema di sanità, il sindaco di Santo Stefano di Cadore. La Regione convoca i presidenti delle conferenze dei sindaci a Preganziol (Treviso) per discutere della riforma della sanità, il sindaco di Santo Stefano di Cadore Alessandra Buzzo si infervora e chiede un incontro tra le Dolomiti.
«Nelle altre province l’incontro è stato fissato in una delle Usl del territorio, solo a noi tocca andare a casa degli altri», spiega Buzzo. I sindaci delle due aziende sanitarie bellunesi saranno sentiti il 12 ottobre proprio nella sede dell’Usl 9 di Preganziol. «Quando l’ho saputo, mi sono venuti i cinque minuti e ho scritto di getto una lettera all’assessore alla Sanità Luca Coletto, all’assessore al Sociale Manuela Lanzarin e al presidente della Commissione sanità Fabrizio Boron – prosegue il sindaco di Santo Stefano – L’ho fatto come vicepresidente della conferenza dei sindaci dell’Usl 1, come sindaco, come presidente dell’Unione montana Comelico e Sappada, come cittadina. Gli esponenti della Regione vengano nelle zone marginali, dove l’accesso ai servizi è più difficile. Non è necessario riunirsi per forza nella sede di una Usl».
Nella lettera, inviata ieri poco dopo essere stata scritta di getto, c’è anche una piccola provocazione: «Metto a disposizione una sala riscaldata per l’incontro, dato che qui è già iniziato il freddo e anche il riscaldarsi sta diventando un lusso – si legge nel testo – ma sono certa che anche i colleghi dell’Agordino sarebbero ben contenti di ospitare l’incontro». Insomma, se l’Usl unica di domani si chiamerà davvero «Dolomitica», tanto vale incontrarsi davvero in mezzo alle montagne. Occorrerà vedere se a Venezia raccoglieranno il suggerimento: «Non so cosa aspettarmi – spiega ancora la Buzzo – Ci confronteremo anche con il sindaco di Belluno Jacopo Massaro (presidente della conferenza dei sindaci dell’Usl 1, Ndr) e decideremo come muoverci. L’importante è combattere, bisogna farlo il più possibile». E se l’incontro fosse confermato a Preganziol? «Non andare non sarebbe forse opportuno: chi non c’è è sempre in torto».