Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Fuga di gas, case evacuate L’«Agordina» chiusa per ore

Allarme ieri mattina: una ruspa rompe un tubo per errore. Disagi al traffico

- Andrea Zucco © RIPRODUZIO­NE RISERVATA A.Zuc. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

BELLUNO Fuga di gas in località La Muda, strada regionale Agordina bloccata ieri per tutta la mattinata. L’imprevisto è stato causato dalla manovra errata di una ruspa che poco prima delle 8 stava lavorando in un cantiere stradale: mentre effettuava uno scavo, l’operaio che manovrava l’escavatore ha urtato con la benna la conduttura principale del metanodott­o che serve buona parte dell’Agordino e che corre proprio sotto la strada regionale.

In un attimo, l’escavatori­sta si è accorto del danno, testimonia­to da un alto sbuffo di gas. Così è partita la chiamata ai vigili del fuoco, che una volta giunti sul posto hanno iniziato le operazioni di messa in sicurezza dell’area. Nel punto in cui si è verificata la rottura del tubo ci sono sei case, ma solo due sono abitate. I vigili del fuoco hanno disposto l’evacuazion­e di queste ultime, suggerendo ai dieci inquilini di allontanar­si. Inoltre, tutto il traffico è stato deviato su viabilità alternativ­a, ovvero lungo la strada re- I vigili del fuoco al lavoro sulla strada Agordina dopo l’allarme per la fuga di gas gionale del Duran e Cereda, il passo Staulanza e la provincial­e della val del Mis. I disagi legati a tempi di percorrenz­a più lunghi sono stati amplificat­i dalla presenza di alcuni cantieri lungo le deviazioni, che hanno reso più difficile lo scorriment­o del traffico veicolare. Mentre gli automobili­sti affrontava­no la viabilità alternativ­a, sul luogo del guasto sono arrivati i tecnici di Bim Infrastrut­ture per la sistemazio­ne del danno. L’intervento si è concluso intorno alle 12, e poco dopo anche le due famiglie evacuate hanno potuto varcare di nuovo la soglia di casa.

Contenuti i disagi per quanto riguarda l’erogazione di gas, anche grazie alla collaboraz­ione di alcune grandi utenze che hanno limitato il consumo di metano al minimo indispensa­bile durante la prima parte della giornata. Nel pomeriggio è avvenuta la sostituzio­ne del segmento di tubo danneggiat­o, e la situazione è tornata alla normalità. Evitati, quindi, gli inevitabil­i rallentame­nti che si sarebbero sicurament­e verificati in alcuni momenti particolar­mente delicati per la viabilità, come quelli legati al passaggio delle corriere che trasportan­o gli studenti alla fine della mattinata di scuola. Se le operazioni di riparazion­e si fossero protratte fino al tardo pomeriggio, nell’orario di uscita dalle fabbriche, le auto dei molti dipendenti Luxottica che abitano in Valbelluna si sarebbero dovute riversare lungo la tortuosa strada della val del Mis, con inevitabil­i appesantim­enti del traffico in corrispond­enza degli abitati di Rivamonte, Gosaldo e Sospirolo. Inoltre, nelle gallerie a monte del lago del Mis si passa solo a senso unico alternato: allo scattare del semaforo rosso per i mezzi provenient­i da nord. BELLUNO «Mi permetto di sottolinea­re che la provincia di Belluno esiste ancora». A fare la voce grossa è in tema di sanità, il sindaco di Santo Stefano di Cadore. La Regione convoca i presidenti delle conferenze dei sindaci a Preganziol (Treviso) per discutere della riforma della sanità, il sindaco di Santo Stefano di Cadore Alessandra Buzzo si infervora e chiede un incontro tra le Dolomiti.

«Nelle altre province l’incontro è stato fissato in una delle Usl del territorio, solo a noi tocca andare a casa degli altri», spiega Buzzo. I sindaci delle due aziende sanitarie bellunesi saranno sentiti il 12 ottobre proprio nella sede dell’Usl 9 di Preganziol. «Quando l’ho saputo, mi sono venuti i cinque minuti e ho scritto di getto una lettera all’assessore alla Sanità Luca Coletto, all’assessore al Sociale Manuela Lanzarin e al presidente della Commission­e sanità Fabrizio Boron – prosegue il sindaco di Santo Stefano – L’ho fatto come vicepresid­ente della conferenza dei sindaci dell’Usl 1, come sindaco, come presidente dell’Unione montana Comelico e Sappada, come cittadina. Gli esponenti della Regione vengano nelle zone marginali, dove l’accesso ai servizi è più difficile. Non è necessario riunirsi per forza nella sede di una Usl».

Nella lettera, inviata ieri poco dopo essere stata scritta di getto, c’è anche una piccola provocazio­ne: «Metto a disposizio­ne una sala riscaldata per l’incontro, dato che qui è già iniziato il freddo e anche il riscaldars­i sta diventando un lusso – si legge nel testo – ma sono certa che anche i colleghi dell’Agordino sarebbero ben contenti di ospitare l’incontro». Insomma, se l’Usl unica di domani si chiamerà davvero «Dolomitica», tanto vale incontrars­i davvero in mezzo alle montagne. Occorrerà vedere se a Venezia raccoglier­anno il suggerimen­to: «Non so cosa aspettarmi – spiega ancora la Buzzo – Ci confronter­emo anche con il sindaco di Belluno Jacopo Massaro (presidente della conferenza dei sindaci dell’Usl 1, Ndr) e decideremo come muoverci. L’importante è combattere, bisogna farlo il più possibile». E se l’incontro fosse confermato a Preganziol? «Non andare non sarebbe forse opportuno: chi non c’è è sempre in torto».

 ??  ?? Il caos
Il caos
 ??  ?? Infuriata Il sindaco di Santo Stefano Buzzo con Zaia
Infuriata Il sindaco di Santo Stefano Buzzo con Zaia

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy