Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Disoccupati, la Caritas offre «borse di lavoro»
VITTORIO VENETO (TREVISO Un vero e proprio contributo per reinserire in azienda persone da tempo disoccupate. La Caritas della diocesi di Vittorio Veneto ha deciso di offrire alcune «borse lavoro» per pagare 400 ore in azienda a uomini e donne dai 25 ai 60 anni «per dare loro un reddito dignitoso», con l’ottica di una successiva assunzione.
Qualche azienda si è già fatta viva con la Caritas dicendosi interessata all’iniziativa dell’organizzazione, ma l’obiettivo è una collaborazione stabile e una sensibilizzazione ampia tra le ditte del territorio che siano interessate anche a stabilizzare chi ritenuto meritevole. Insomma, la Caritas vuole coinvolgere più imprenditori possibile. Per questo mercoledì 7 ottobre a Conegliano Caritas e Servizi per l’Impiego incontreranno le associazioni di categoria del mondo produttivo.
Intanto il Comune di San Biagio di Callalta, che a causa della spending review non può assumere nuovo personale, ha deciso di fare ulteriore affidamento sui lavoratori socialmente utili in mobilità. L’orario dei due lavoratori, impegnati all’ufficio scolastico e all’ufficio manutenzioni, è stato quindi aumentato da 20 a 36 ore settimanali. Possibilità concessa dalla legge.
«I servizi comunali richiedono sempre maggior impegno di risorse umane – spiega il sindaco Alberto Cappelletto – e visto che la normativa lo consente, abbiamo messo a bilancio altri 4 mila euro dal primo ottobre al 31 dicembre per questo progetto che contiamo di rifinanziare anche il prossimo anno».
L’esperienza fin qui condotta dall’amministrazione con i due lavoratori socialmente utili, per ammissione dello stesso Comune, è stata decisamente positiva: «Sono già operativi all’interno della struttura comunale dove hanno dimostrato capacità, autonomia operativa competenze specifiche oltre ad assiduità di presenza sul luogo del lavoro, saranno quindi impegnati per 36 ore settimanali, supportando così in modo ancor più efficace il personale dipendente», precisa Cappelletto.