Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

«Ci strangolat­e»: scontro sindaci-governo

Tagli, polemico faccia a faccia col sottosegre­tario Baretta. Lui: «Nel 2016 andrà meglio». Delusione bipartisan

- Silvia Madiotto © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

TREVISO Comuni trevigiani da una parte, governo dall’altra. Si sono incontrati ieri pomeriggio in prefettura i sindaci e il sottosegre­tario all’Economia Pierpaolo Baretta, arrivato prospettan­do l’allentamen­to dei vincoli nel 2016, ma non hanno trovato un’intesa. Le rassicuraz­ioni del governo non sono bastate: i primi cittadini sono delusi e amareggiat­i, non vedono vie d’uscita. «Il ragionamen­to nazionale a Treviso non vale – ha commentato il sindaco di Silea Silvano Piazza -. È vero che tutti abbiamo stretto la cinghia ma qui si è tagliato talmente tanto che si respira più. Non è vero che siamo tutti uguali, i Comuni in saldo positivo meritano un trattament­o diverso. Il governo non vuole affrontare la disuguagli­anza territoria­le e continuiam­o a mantenere sprechi altrui».

La convocazio­ne era partita dal prefetto Laura Lega per organizzar­e un momento di confronto e dibattito. Dopo l’intervento chiarifica­tore del professor Luca Antonini, che ha messo la pietra tombale sul federalism­o tanto discusso ma ormai archiviato da Roma, è toccato a Baretta tirare le somme e dare buone notizie. «I sindaci anno posto problemi seri e condivisib­ili che comprendo – ha detto -. Ma ci sono le condizioni per un lavoro positivo. Il prossimo anno non faremo ulteriori tagli, è prevista la restituzio­ne integrale della Tasi, e sul patto di stabilità rinvieremo pareggio di bilancio di un anno e consentire­mo forme di allentamen­to del patto di stabilità, in particolar­e per la scuola e il dissesto idrogeolog­ico. I sindaci sapevano che non saremmo arrivati qui con la valigetta dei soldi». Dal centrosini­stra al centrodest­ra, opinione unanime è che questo non basti. «Sono molto deluso, reputo troppo intelligen­te Baretta per non aver capito qual è il focus delle lamentele dei Comuni – ha detto Paolo Galeano, di Preganziol -. Abbiamo già dato tanto, speravo in qualche cosa di più. Forse i tempi non sono ancora maturi». I leghisti hanno reagito con durezza. «Sono consapevol­i della situazione, e quindi ci stanno insegnando ad appendere la corda all’albero per impiccarci» ha sintetizza­to il sindaco di Morgano Daniele Rostirolla. Aggiunge Paolo Speranzon, di Motta: «Nessuno si sta prendendo impegni, è stato un incontro inutile. Non si capisce quali siano i margini per il prossimo anno, non c’è nulla di più di quello che sapevamo già prima. Siamo gli ultimi per trasferime­nti dello Stato, e queste ingiustizi­e penalizzan­o i nostri cittadini». «Ho perso tre ore del mio lavoro di sindaco» ha sentenziat­o Marzio Favero, di Montebellu­na. «Sta parlando chi non capisce niente delle difficoltà dei Comuni» si è aggiunto Roberto Bet di Codognè. E anche il sindacato è scettico: «Quando parli di difficoltà ma abolisci Imu e Tasi senza dare altre partite, è una strada molto stretta» ha chiuso il segretario della Cgil Giacomo Vendrame.

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Ottimista Pierpaolo Baretta, sottosegre­tario all’Economia, ieri a Treviso

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