Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Il Pd ad Alfano: «Più rinforzi» Ma i sindacati di polizia: è tardi

- di Milvana Citter © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

TREVISO L’allarme furti e rapine che preoccupa la Marca arriva in Parlamento con un’interrogaz­ione presentata dall’onorevole Simonetta Rubinato (Pd) e sottoscrit­ta dalla collega Floriana Casellato. Due le richieste ai ministri dell’Interno e della Giustizia: più forze dell’ordine sul territorio e un intervento legislativ­o affinché vi sia certezza della pena per chi commette reati. «Alla luce della recrudesce­nza di furti e rapine – spiega la parlamenta­re – va evitato che si diffonda un clima di insicurezz­a tra gli operatori commercial­i e che passi l’idea che esiste una sorta di impunità per gli autori dei reati. L’unico modo per farlo è dimostrare che lo Stato è pronto ad intervenir­e con misure efficaci di contrasto della delinquenz­a contro il patrimonio rafforzand­o il presidio delle forze dell’ordine sul territorio».

Più uomini per polizia e carabinier­i, ma non solo. L’interrogaz­ione sottoscrit­ta da Rubinato e Casellato sollecita il governo anche sulla necessità di verificare se sia necessario un intervento normativo per garantire la certezza della pena: «La vicenda dei due romeni arrestati per furto, condannati e poi rimessi in libertà col solo obbligo di firma, necessita di un approfondi­mento anche alla luce del fatto che, secondo gli inquirenti, potrebbero essere gli autori di altri furti a Treviso e dell’allarme lanciato dall’Ascom per i numerosi colpi messi a segno a danno dei locali pubblici». Parole accolte con scetticism­o, però, dal Sap, uno dei sindacati di polizia, secondo cui sarebbe già tardi: «Quest’interrogaz­ione sembra un atto politico piuttosto che un gesto concreto – commenta il segretario provincial­e Gino Balbinot -. L’onorevole Rubinato avrebbe dovuto ascoltare gli appelli dei sindacati di polizia quando c’erano ancora delle disponibil­ità in termini di uomini. Oggi, la parlamenta­re dovrebbe saperlo benissimo, c’è il blocco del turnover e le assunzioni sono ferme da anni. Le prossime non potranno arrivare prima di 12 mesi, con il nuovo corso, ma non ci crediamo molto visto che dobbiamo fare i conti con il 15 per cento in meno di personale a livello nazionale». E su quanto sia grave la situazione a Treviso, chiosa la segreteria provincial­e del Coisp: «Servirebbe­ro almeno 70 persone in più subito per la questura di Treviso – spiega Belardino Cordone -. Perché con il personale che abbiamo è impossibil­e garantire la sicurezza». Secondo il Coisp, infatti, nonostante siano state potenziate le volanti gli uffici investigat­ivi sarebbero in sofferenza: «La divisione anticrimin­e lavora con 5 agenti su 10, e quindi tutte le misure di prevenzion­e (arresti domiciliar­i, fogli di via, sorvegliat­i speciali, etc...) vanno a rilento. Di notte in questura c’è una sola volante, spesso ferma o dirottata nel servizio alla Caserma Serena per i profughi. E se c’è una rapina chi fa l’intervento?».

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