Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
La vicenda
L’ex direttore del Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi, Nino Martino, è imputato per abuso d’ufficio per aver acquistato per conto dell’ente per cui lavorava 8.000 copie di una guida del Parco, scritta e firmata da lui, per un valore di quasi 13 mila euro.
E lui aveva ricevuto dalla casa editrice un bonifico bancario da 5.000 euro. BELLUNO Altri guai per l’ex direttore del Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi. Stavolta deve rispondere di abuso d’ufficio per aver approfittato del suo ruolo per scrivere una guida del Parco - retribuita con un compenso di cinquemila euro da una casa editrice - e per averne fatte comprare all’ente ottomila copie, con una spesa complessiva di 12.896 euro.
La guida al Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi è un libretto del 2009 attualmente acquistabile all’«Emporio dei Parchi» on line al prezzo di 5 euro. È firmata dall’ex direttore dell’ente con sede in piazzale Zancanaro a Feltre, Vitantonio Martino, 55 anni, residente a Feltre (avvocato Maurizio Paniz). Per quest’ultima vicenda è stato chiesto, nelle settimane scorse, il rinvio a giudizio dalla Procura della Repubblica di Belluno per Martino.
L’udienza davanti al gip si deve ancora svolgere, ma l’Ente Parco ha dato mandato al suo legale
A lato, in alto, la copertina del volume incriminato. Sotto l’ex direttore dell’ente Nino Martino Livio Viel di occuparsi anche di questa vicenda oltre alle altre inchieste che vedono l’ex direttore imputato.
Questo per la guida del Parco sarebbe il terzo procedimento a carico di Martino. L’ex dirigente si trova davanti al collegio di giudici bellunesi per altri due processi in cui ha una dozzina di contestazioni, elencate in due capi d’imputazione firmati dal sostituto procuratore Antonio Bianco: cinque episodi di truffa, quattro di peculato, due per falso ed uno per turbativa d’asta. Il tutto nel periodo compreso tra l’ottobre del 2007 ed il maggio 2011 per vicende legate - tra le altre - a una gara d’appalto per la fornitura della cartellonistica del Parco, a rimborsi spese illegittimamente percepiti, a un uso improprio della carta di credito intestata all’Ente Parco.
L’inchiesta prese le mosse nel 2011 quando un esposto anonimo (si presume di un ex dipendente) segnalò le presunte irregolarità. La Guardia di Finanza, su disposizione del Pm, effettuò alcune perquisizioni nella sede