Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
«Ferroli» in difficoltà cassintegrato suicida
Alano, folla ai funerali di Giambortolo Rech
ALANO DI PIAVE «I guai dell’azienda e quindi la possibilità di perdere il lavoro, potrebbero aver influito sulla tragica decisione dell’uomo». La mette così il sindaco di Alano, Amalia Serenella Bogana, sulla morte di Giambortolo Rech, 50 anni, che qualche giorno fa si è tolto la vita impiccandosi in un rustico di sua proprietà. Sposato, due figlie, era operaio allo stabilimento «Ferroli» in paese, dove la situazione è molto pesante. «Potrebbero però - continua la Bogana - perché l’animo umano è insondabile. Con le ipotesi, peraltro, si rischiano strumentalizzazioni».
Comunque sia l’hanno pensato in molti, fra i tantissimi, specie colleghi - «La chiesa era strapiena» ricorda il parroco don Francesco Settimo - che martedì scorso hanno partecipato ai funerali. Però l’uomo non ha lasciato biglietti o scritti sui motivi del gesto.
Intanto per l’azienda si avvicina il giorno della verità: il 6 ottobre il giudice deve decidere sull’ammissione definitiva dell’azienda al concordato con continuità aziendale. Intanto, allo stabilimento di Alano è tutto fermo e i 135 dipendenti sono in cassa integrazione a zero ore. La produzione è stata delocalizzata in Friuli.
Anche grazie al primo cittadino e ai sindacati, si è costituito un Collegio di sorveglianza istituzionale, riunitosi a Feltre l’altra sera, all’Unione montana. Hanno partecipato i 12 sindaci coinvolti, anche se del Collegio fanno parte solo i primi cittadini di Alano, Feltre, Fonzaso e Quero Vas. Con loro il consigliere provinciale al Lavoro, Silvia Tormen e l’assessore regionale Elena Donazzan.