Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Chievo-Verona, è un derby con i botti
Serie A, il clou serale è al Bentegodi: Maran parte favorito, Mandorlini cerca la sorpresa
VERONA «Non siamo inferiori al Chievo». Il grido di battaglia di Andrea Mandorlini alza il sipario sul derby di Verona. HellasChievo sarà pure «meno sentito rispetto al derby col Vicenza», come rivela un sondaggio svolto da un sito web specializzato all’interno della tifoseria gialloblù, ma le cose stanno cambiando in fretta.
E il nuovo derby diventa una partita che, anno dopo anno, sta modificando le abitudini in riva all’Adige, come ammette lo stesso Mandorlini. «Da due anni effettivamente è una partita sentita — evidenzia l’allenatore del Verona — da quando sono qui loro hanno vinto una partita in più, però negli anni abbiamo sempre chiuso il campionato sopra... I conti si fanno alla fine e mi piacerebbe chiudere anche quest’anno più in alto di loro. Sarà una partita difficile e dura, per la storia siamo noi i favoriti, mentre per la classifica lo sono loro: hanno 11 punti, noi solo 3. Il derby è una partita particolare, tutti ci tengono a vincerla e in linea di massima non ci sono favoriti». Eppure la classifica offre un verdetto per ora incontrovertibile. Il Verona èa -8 dal Chievo ma se è vero che nel derby di solito vince la sfavorita, per l’Hellas potrebbe essere l’occasione del riscatto.
Non era mai successo che ci fosse un solco simile fra le due veronesi. Per trovare un precedente simile bisogna tornare indietro addirittura al campionato 2001-2002: prima del derby d’andata i punti di distacco erano 7 (20-13), stesso identico discorso alla vigilia della partita (42-35). L’Hellas è falcidiato dalle assenze, ma Mandorlini sa come affrontare queste partite e carica l’ambiente: «Abbiamo qualche problema — ammette — ma proviamo a recuperare tutti, anche Pazzini vuole esserci. Giochiamo contro una squadra, il Chievo, che sta bene, molto aggressiva davanti e solida dietro. Da quando alleno il Verona siamo in svantaggio di una vittoria, ora cerchiamo di rimetterci in equilibrio. Al Chievo non toglierei nessuno, ritengo che la rosa nella sua compattezza sia valida e adeguata. Sarà una sfida difficile, ma occhio perché possiamo sorprendere».
Al di là della consueta pretattica, in questo momento il Chievo sta meglio, ma queste partite sfuggono ad ogni pronostico. Certo, Maran va come un treno, a braccetto con Rudi Garcia dietro all’Inter capolista e con la Fiorentina e ha trovato una continuità di rendimento impressionante. L’uomo derby? Potrebbe essere Alberto Paloschi (lo è stato pure l’anno scorso, sia all’andata che al ritorno), che non segna da quattro partite. La Lega, con una decisione controversa, gli ha annullato la rete inizialmente attribuitagli a Reggio Emilia contro il Sassuolo, ma lui vuole riprendersi la scena. E se dovesse timbrare pure stasera, entrerebbe nella storia, perché mai nessuno è riuscito a gonfiare la rete del derby dell’Adige per tre volte consecutive. Rolando Maran mostra la serenità dei giorni migliori e non potrebbe essere altrimenti: «I derby sono sempre difficili da interpretare — sorride — spesso si fanno considerazioni poi capovolte dai fatti. Andiamo in campo e facciamo quel che sappiamo fare, col massimo dell’attenzione. Niente calcoli, badiamo a incanalare la partita come vogliamo noi. Potrà diventare fondamentale anche l’episodio, che può tenerla bloccata o farla diventare spettacolare. Io però mi auguro sia bella da vedere. Sarebbe importante ripagare la città con un grande duello».
E ammette di avere sensazioni incoraggianti: «Senz’altro positive. È un Chievo che vuol giocarsi questa partita così bella e importante. Gli stimoli sono diversi dal solito, come ovvio. È stata sin qui un’attesa da godersi tutta».