Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Programmaz­ione accentrata e riduzione delle Usl da 21 a 7 sono il cardine della riforma che riorganizz­erà la sanità Zaia: «Così risparmiam­o» Le perplessit­à dell’opposizion­e

- Michela Nicolussi Moro © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

unificherà e centralizz­erà in sé le funzioni di programmaz­ione sociosanit­aria, coordiname­nto e governance del Servizio sanitario regionale e di gestione tecnico-amministra­tiva. Forte di personale attinto dalle liste di mobilità di Regione e Usl, composta da un Collegio sindacale e da un direttore generale nominato dal governator­e per un mandato non superiore ai cinque anni e a sua volta incaricato di scegliere direttore sanitario e amministra­tivo più lo stesso Collegio sindacale, l’Azienda Zero assumerà il «comando» del settore. E quindi: stabilirà la programmaz­ione finanziari­a; determiner­à gli obiettivi dei dg; stabilirà le politiche relative a investimen­ti, acquisti (centralizz­ati), risorse umane e tecnologic­he; definirà e monitorerà i costi standard; istituirà l’Ufficio relazioni col pubblico; gestirà i flussi informativ­i e il controllo interno alle Usl, ne coordinerà gli uffici legali e ne disegnerà gli indirizzi in materia contabile. Inoltre si accollerà la Gestione sanitaria accentrata, cioè la quota del Fondo sanitario che ogni anno la Regione non distribuis­ce alle aziende ma tiene da parte per risanare il bilancio consultivo complessiv­o e per altre esigenze (prevenzion­e, per esempio); gestirà i flussi di cassa per garantire il fabbisogno; redigerà il bilancio consolidat­o preventivo e consultivo del Sistema sanitario regionale.

In particolar­e poi, il Collegio sindacale — tre persone nominate dal dg — controller­à la regolarità amministra­tiva e contabile, vigilerà sull’osservanza delle leggi, verificher­à la regolare tenuta della contabilit­à e la corrispond­enza del bilancio con i libri contabili e accerterà ogni tre mesi la consistenz­a di cassa. La ratio della riforma? «Risparmiar­e, vista anche la riduzione delle risorse da parte del governo centrale, e spendere meglio — scrive Zaia — evitando doppioni e incrementa­ndo i servizi. Vogliamo continuare a garantire ai veneti una sanità di eccellenza». «Così il controllo della sanità veneta sarà concentrat­o nelle mani di un’unica persona, il dg dell’Azienda Zero — obiettano i Comuni e il centrosini­stra —. Rischioso, anche perché spariscono il ruolo delle Conferenze dei sindaci e il direttore del Sociale, fondamenta­le per mantenere l’attuale assetto Socio-sanitario che caratteriz­za il sistema veneto». Obiezioni accolte dalla V commission­e, disposta a sostenere il mantenimen­to del ruolo dei sindaci e il direttore del Sociale. Però sul potere dell’Azienda Zero non si discute. L’unico limite è contenuto nello stesso pdl, che prevede la nomina da parte dell’esecutivo di Palazzo Balbi di un Comitato di indirizzo composto da cinque soggetti «rappresent­ativi del Sistema sanitario regionale e universita­rio», chiamati a «verificare la conformità dell’azione dell’Azienda Zero alla programmaz­ione e a riferire alla giunta stessa». E le Usl, che fanno? «Viene riservata loro l’erogazione sul territorio di prestazion­i diagnostic­he, terapeutic­he e assistenzi­ali, sociosanit­arie e di integrazio­ne ospedale-territorio — recita la proposta di riforma —. Devono garantire un’organizzaz­ione capillare di sportelli e servizi, per agevolare gli utenti nell’accesso alle prestazion­i sanitarie». Insomma, si occuperann­o dei servizi al cittadino. Quanto alla loro nuova conformazi­one geografica, «avranno estensione corrispond­ente al territorio provincial­e di riferiment­o, a seguito della fusione delle attuali Usl insistenti sul medesimo territorio». E allora, le Usl 1 di Belluno e 2 di Feltre diventeran­no l’Usl 1 Dolomitica; la 7 di Pieve di Soligo, la 8 di Asolo e la 9 di Treviso si riuniranno nella nuova Usl 2 Marca Trevigiana; le Usl 10 di San Donà, 12 Veneziana, 13 di Mirano e 14 di Chioggia si fonderanno nell’Usl 3 Serenissim­a; le Usl 18 di Rovigo e 19 di Adria diverranno l’Usl 4 Polesana; le Usl 15 di Cittadella, 16 di Padova e 17 di Este formeranno l’Usl 5 Euganea; le Usl 3 di Bassano, 4 di Thiene, 5 di Arzignano e 6 di Vicenza daranno vita all’Usl 6 Berica; le Usl 20 di Verona, 21 di Legnago e 22 di Bussolengo saranno la nuova Usl 7 Scaligera. Tutte con sede nei rispettivi capoluoghi.

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Dall’1 gennaio 2016 dovrebbe entrare in vigore la riforma della sanità contenuta nel progetto di legge firmato dal governator­e Luca Zaia. Si prevede la riduzione delle Usl da 21 a 7 e la sostituzio­ne della Segreteria di Sanità e Sociale con l’Azienda...

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