Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Morto in ospedale, indaga la Procura Esposto per omissione di soccorso

Caccia allo spacciator­e che potrebbe aver fornito la dose letale. La famiglia: poteva essere salvato

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CASTELFRAN­CO «Voglio giustizia per mio figlio, morto dentro un ospedale dov’era andato a cercare aiuto». Parla con la forza della disperazio­ne Marianna Carrè, madre di Francesco Pugliese, il tossicodip­endente di 32 anni trovato privo di vita, all’alba di sabato, sui divanetti della sala d’attesa del Cup dell’ospedale San Giacomo, a Castelfran­co. La procura ha aperto un’inchiesta per la sua morte, il fascicolo è a carico di ignoti e l’ipotesi di reato è di «morte in conseguenz­a di un altro reato», nella fattispeci­e della cessione di sostanze stupefacen­ti che Pugliese avrebbe assunto e che potrebbero avergli provocato il malore fatale.

Per chiarire la causa della morte il sostituto procurator­e Laura Reale ha disposto l’autopsia sul corpo del giovane, che sarà eseguita domani dal dottor Alberto Furlanetto. Il sospetto degli inquirenti è che il giovane sia morto per overdose, a causa di un mix di droghe assunto nella notte. E che quindi il suo decesso possa essere collegato alla persona che gli ha fornito gli stupefacen­ti. Da chiarire se prima che Pugliese arrivasse o dopo essere passato per l’accettazio­ne del pronto soccorso. Il 32enne, infatti, si era presentato nel reparto intorno all’una di venerdì chiedendo di essere medicato dopo una caduta dalla bicicletta. In quel momento, però, i sanitari erano impegnati con un codice rosso, un caso di estrema gravità, e lo hanno invitato ad aspettare nella sala d’attesa del reparto. Pugliese, invece, poco dopo è sparito. È stato ritrovato all’alba di venerdì, quando il personale del San Giacomo ha notato il suo corpo, privo di vita, riverso sui divanetti di un’area poco distante dal pronto soccorso, la sala d’attesa del centro unico pre- notazioni. Un decesso anomalo che ha indotto la direzione dell’Usl 8 ad informare subito i carabinier­i e quindi la procura.

La ricostruzi­one, però, non convince i familiari, secondo cui la verità potrebbe essere un’altra. I genitori e il fratello di Francesco, per questo, hanno deciso di affidarsi all’avvocato Andrea Zambon, che li assisterà e che già oggi depositerà una denuncia per omissione di soccorso e omicidio di soccorso e nominerà un consulente di

Ore prima Pugliese si era recato al pronto soccorso chiedendo di essere visitato e medicato per una caduta dalla bici. Poco dopo, mentre attendeva il proprio turno, si è allontanat­o: nessuno l’ha più visto

La mamma Abbiamo fatto di tutto, mio figlio non doveva morire così

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(Balanza) Determinat­o L’avvocato Andrea Zambon, che rappresent­a la famiglia del giovane

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