Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
In laguna affiora un cadavere con un sacco in testa
VENEZIA L’ha visto quasi per caso passandoci accanto mentre pagaiava. Il corpo di un uomo galleggiava senza vita nello specchio d’acqua vicino al ponte translagunare che collega Chioggia e il Padovano. Il canoista, intento nei movimenti regolari inizialmente non l’aveva notato. Ma poi ci è quasi finito contro. Quel corpo sembrava essere in acqua da molte ore, tanto era gonfio. Ma il volto non era riconoscibile perché aveva la testa infilata in un sacchetto.
Lo sportivo, allora, sconvolto, ha allertato immediatamente le forze dell’ordine. I vigili del fuoco di Venezia sono usciti intorno alle 15.20 e hanno raggiunto il luogo del ritrovamento con un gommone a fondo piatto perché il fondale molto basso della zona non permetteva spostamenti con altre imbarcazioni. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri della tenenza di Chioggia e i sommozzatori che hanno portato a riva il corpo. Di mezza età l’uomo trovato morto era vestito con abiti di mezza stagione, con un giubbino leggero e non aveva segni di costrizione ai polsi e alle caviglie. La salma recuperata è stata portata nell’obitorio dell’ospedale e oggi sarà sottoposta all’esame autoptico. Al momento sembra che non siano stati rilevati segni di violenza.
Il corpo si troverebbe però in un avanzato stato di decomposizione che sarebbe compatibile con una prolungata permanenza in acqua e (forse) con una provenienza da una zona non direttamente limitrofa. La prima ricostruzione delle forze dell’ordine lascia per ora aperte tutte le ipotesi investigative, sia quella di omicidio che quella di suicidio e di disgrazia. Gli inquirenti in queste ore cercheranno di ricostruire l’identità dell’uomo, per ora ignota, anche perché negli indumenti sembra che non sia stato trovato nulla che permetta di identificarlo. Nessun documento di riconoscimento ma nemmeno dettagli utili alle indagini. In corso verifiche con l’elenco persone scomparse.